Maggior attenzione a tavola: quando si mangia, si mangia

Durante le vacanze natalizie ho avuto modo di vedere mia nipote e di seguire i suoi progressi. Alice ha quasi sette mesi e ha iniziato con la pappa. Mangia con voglia e serenità e questa è una cosa assolutamente positiva. Ho notato che se nella stanza con lei ci sono altre persone non è molto concentrata, per questo è sempre meglio che quel momento sia un momento intimo tra lei e la sua mamma. Non mi sono stupita, le mie figlie facevano lo stesso.

Se durante la pappa arrivavano parenti e o amici, l’attenzione veniva sviata. Per questo mi arrabbiavo (e veramente lo faccio ancora) se mentre mangiano vengono distratte: è importante che capiscano fin da subito che quando si mangia si mangia. Non si gioca, non si guarda la tv (su questo faccio un po’ più fatica, lo devo ammettere), non si parla.

Quando da piccola mi dicevano “non si parla con la bocca piena” era una regola di buona educazione, ma ho scoperto essere qualcosa di più. E’ anche una regola di sicurezza perché è più facile che un boccone vada per traverso se in quel momento si è distratti da altro, anche dalle parole.

Parlando con mia cognata di biscotti e di pane e di tutte le cose che ad un certo punto i bambini iniziano a mangiare, ho scoperto che il loro timore, anzi più che altro quello di mio cognato, è che qualcosa potesse andare di traverso alla bambina.

plasmon sei mesi
Ludo, sei mesi

E lo capisco bene , ci siamo passati tutti. Per questo mi sono sentita di tranquillizzarli con la mia esperienza e di raccontare loro quello che ho imparato io negli anni.

La prima cosa che ho consigliato a mia cognata e a mio cognato è un corso di disistruzione. Si spera non debba mai servire, ma aver partecipato ad un incontro di questo tipo ti regala un po’ più di consapevolezza. Io in passato ho partecipato a due incontri, uno organizzato da SoS salvagente, uno dalla Croce Rossa (clicca le parole colorate per leggere i due post).

Questi corsi sono normalmente gratuiti e organizzati in tutta Italia. Se nella vostra città non li organizzano mi sento di consigliarvi di andare alla Croce Rossa e di chiedere che ne organizzino uno. Non è una cosa complicata. Basta che persone preparate si mettano a disposizione della comunità per qualche ora e mostrino cosa fare in caso di ostruzione parziale o completa delle via aeree.

corsi salvavita

Se l’ostruzione è parziale normalmente interviene la tosse che è un meccanismo di difesa e fa sì che il corpo cerchi (e riesca) di liberarsi dal boccone. In questo caso anche se verrebbe in automatico dare dei colpi sulla schiena (e viene, lo so) sarebbe meglio non fare nulla perché si rischia di spostare il pezzetto andato di traverso e di ostruirgli completamente le vie aeree, ma lasciare che con la tosse il bambino si liberi.

Quando invece l’ostruzione è totale, il bambino non piange, non urla, non tossisce. probabilmente si porta le mani al collo e può diventare paonazzo. In questo caso è necessario intervenire.

Nei due corsi a cui ho partecipato mi hanno insegnato che quei momenti sono fondamentali: non bisogna perdere tempo, bisogna agire. Niente pacche date a caso sulla schiena, niente presa per i piedi con bambino a testa in giù, nessun “guarda l’uccellino”, mai mettergli un dito in bocca nel tentativo di afferrare il pezzetto di cibo, con il risultato di spingerlo ancora più giù. Solo tanta lucidità.

corsi salvavita
Lavinia impara la rianimazione cardiorespiratoria

A seconda dell’età del bambino si interviene con due differenti procedure: se sotto l’anno il bambino andrà preso per la mandibola, girato a pancia in giù su un nostro braccio, meglio se appoggiato su una gamba per migliore equilibrio, e inizieremo a dargli cinque pacche trasversali dal basso verso l’alto sulla schiena (in diagonale); dopo di ché si girerà sull’altro braccio a testa in su e con indice e medio si effettuerà una pressione profonda sullo sterno tra i due capezzoli (con le dita unite); anche in questo caso cinque pressioni. Poi di nuovo a pancia in giù e si ricomincia con le pacche e così via fino a che il bambino riprende a respirare. Senza paura di fare male.

Se il bambino è invece più grande (e questo vale anche quando a essere ostruito è un adulto) si esegue la manovra di Heimlich: ci si mette dietro di lui alla sua altezza, si fa un pugno con pollice interno per premere diaframma e si effettuano delle pressioni all’altezza dello sterno. Vigorose.

Vi consigli di guardare questo video per farvi un’idea ma di andare comunque ad un corso perché anche se fa paura e si teme di non essere in grado, avere consapevolezza può fare la differenza. Vi diranno che non importa spaccare una costola a qualcuno che sta soffocando, perché senza quella manovra, quella persona morirà, con la costola intera.

https://youtu.be/aiDpVAKt3Mw

Inoltre sulla tavola (ma non solo) è importante fare attenzione: non bisogna mai lasciare alla portata dei bambini alimenti pericolosi, così come giochi troppo piccoli che potrebbero facilmente finire in bocca e creare un problema.

Le carote devono essere tagliate alla “julienne” e non a rondelle, i wurstel si devono tagliare per lungo e poi di traverso fino a fare tanti piccoli pezzettini, mentre il prosciutto va scelto senza grasso, arrotolato e tagliato anch’esso a piccoli pezzetti. Attenzione massima alle ciliegie, che devono essere snocciolate (il nocciolo interno è molto pericoloso per i bimbi più piccoli) e ai chicchi di uva, privati dei semi, tagliati in quattro pezzettini perché essendo lisci e tondi, possono facilmente incastrarsi nelle vie aeree e così pure il pomodorino ciliegino.

Mai lasciare alla mercè dei bambini questi alimenti, perché basta un attimo di distrazione.

uva pericolosa

pomodori pericolo

Il sedano e il finocchio crudo devono essere sempre privati dei filamenti prima di essere tagliuzzati, le noci, le mandorle e tutta la frutta secca, sminuzzate a piccoli pezzi; da evitare pop-corn, caramelle dure, gelatine e frutta candita. E poi ancora non giocare mentre si mangia, non correre, non parlare, non guardare la tv (perché i bambini fino ai 7 anni non hanno ancora pieno controllo della masticazione).

Attenzione anche a far mangiare i  bambini quando si è in auto.

Ricordiamo che in Italia muore un bambino ogni 10 giorni soffocato dal cibo. Il bambino in questione non muore per soffocamento, ma perché accanto a lui non c’è nessuno che sa aiutarlo. Nei casi in cui le mamme (o chiunque si trovi accanto al bambino) conoscono le manovre di disostruzione, il bambino ha salva la vita. 1 ogni 10 giorni, ricordatelo. Le manovre funzionano nel 98% dei casi.

Sere-mammadalprimosguardo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.