Ricordo come fosse ieri la prima volta in cui ho sentito parlare di tosse abbaiante. La mia amica Federica, mamma di Davide che ha solo nove giorni meno di Ludovica, durante una delle nostre chiacchierate telefoniche mi raccontò di che cosa fosse e di quali rimedi si servisse per combatterla.
“Tosse abbaiante? Mai sentita” avevo pensato. In effetti con Lavinia non mi era mai capitato di preoccuparmene, visto che lei, quando era piccola, partiva subito con una bella tosse catarrosa, o in caso secca, ma appunto secca.
La tosse abbaiante invece è proprio un’altra cosa. Tende a somigliare a quella secca, ma a differenza appunto di quella secca, ha un suono più simile all’abbaiare del cane, ed interessa la laringe.
E l’ho scoperto poi presto con Ludo visto che a lei capita spesso, complice anche l’asilo dove si sa, le infezioni aeree sono all’ordine del giorno.
Niente di grave per carità, se poi soprattutto la prendiamo subito in tempo, con lavaggi a fiumi, nel giro di 24 ore si evolve in tosse più morbida senza particolari problemi.
Però vediamo appunto di capire cos’è la tosse abbaiante e lo facciamo con l’aiuto di una pediatra di famiglia, Angela Pittari, che sul portale dell’ospedale Meyer di Firenze ha spiegato come si presenta e come trattarla.
Il nome “tosse abbaiante o a latrato di cane” è fedelmente riportata nei testi di medicina e si riferisce a quella particolare tonalità tra l’acuto e il fioco della tosse da laringite. Questo tipo di tosse è infatti il caratteristico segno dell’infiammazione acuta della laringe e in particolare delle corde vocali che perdono momentaneamente la loro elasticità e producono quel particolare tono di tosse al passaggio dell’aria, tanto da ricordare il latrato di un cane o il verso della foca.
Che cos’è la laringite?
La laringite è un’infiammazione della laringe, solitamente dovuta ad abuso vocale (e infatti a Ludo viene anche quando piange troppo nei capricci), o provocata da una infezione ad opera di alcuni virus (influenzale, parainfluenzale e respiratorio sinciziale) che si aggirano frequentemente tra i bambini dell’asilo nido e della scuola materna, ma anche tra i più grandicelli.
A volte capita che, se provocata da batteri, crei difficoltà respiratorie che rendono necessario il ricovero ospedaliero, ma è piuttosto raro, nella maggior parte dei casi, con la terapia adeguata, si risolve in fretta e si evolve diventando una tosse catarrale.
Come si capisce che si tratta di tosse abbaiante e quindi di un’infiammazione della laringe?
Normalmente questa tosse insorge la sera nel bimbo che, addormentatosi da poco, si sveglia in preda alla netta sensazione di soffocamento, difficoltà a respirare e si accompagna a un particolare rumore nel momento dell’inspirazione (stridore faringeo) e a una caratteristica tosse abbaiante, molto simile al verso di una foca. In alcuni casi può venire a mancare la voce (afonia) e il bimbo ha addirittura difficoltà a piangere. A volte è presente una febbre di modesta entità.

Cosa fare per aiutare il bambino?
Come nei casi di una qualsiasi tosse la posizione sdraiata non facilita le cose perche stare sdraiati peggiora la sensazione di soffocamento. E’ consigliabile quindi mantenere il bimbo in posizione eretta o seduto, in una stanza ben aerata, meglio se accanto ad una fonte di aria umida e calda, come un umidificatore, un rubinetto aperto o la classica pentola dell’acqua calda e, anche se questa pratica non è risolutiva vale la pena provare, al fine di umidificare l’ambiente ed evitare che il bimbo respiri aria secca.
E infatti quella volta in cui Federica mi parlò di tosse abbaiante fu quando mi consigliò di stare in bagno, con Ludovica in braccio (allora era piccola), porte e finestre chiuse, acqua calda della doccia aperta, in modo da creare la giusta umidificazione.
Ovviamente è sempre bene rivolgersi al proprio pediatra di famiglia che ausculterà i bronchi del bambino e ascolterà la situazione generale del bambino tramite il vostro racconto e basandosi sui sintomi, la loro modalità di insorgenza, l’età del bimbo, la stagionalità, la frequenza di comunità etc. potrà formulare la giusta diagnosi, escludendo cause di difficoltà respiratoria acuta e più serie come per esempio il laringospasmo allergico, l’inalazione di un corpo estraneo, l’ascesso peritonsillare che si accompagna al tipico mal di gola e febbre alta, la tracheite, il reflusso gastroesofageo ecc ecc.

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