Ieri sera, ma forse sarebbe meglio dire ieri notte, cioè qualche ora fa, siamo tornati tutti a casa.
Non bastasse la mia proverbiale paura dell’aereo, con l’ansia che mi prende ore, se non giorni prima (a volte pure settimane) qualche giorno fa mi arriva una mail della Easyjet: volo rischedulato. Esattamente come all’andata. Stavolta di soli 20 minuti però per chi come me non ama volare anche 20 minuti sono infiniti.
In più ieri giocava l’Italia. Alle 21. Presa la barca alle 2030 da Formentera, 2115 eravamo al banco del check in: è in orario? Sì senõra. Per ora sì.
Eccallà il ritardo è dietro l’angolo.
Tempo di fare controllo metal detector, che a Ibiza è molto più serio che a Malpensa, eravamo davanti ad un monitor. Giacomo a tifare Italia io a guardare l’orario: retrasado. Nuovo imbarco a mezzanotte. Dalle 2225 di origine.
Perfetto per spararsi anche supplementari e rigori, incrementando quindi la mia ansia già evidente. Uomini contenti, donne con pargoli appresso un po’ meno.
Finalmente arriva mezzanotte, partita finita, a questo punto tutti scontenti.
Quindi partita persa, malumore generale, sonno porco. Torniamo tutti a casa e via.
La particolarità dell’aeroporto di Ibiza vuole che mentre tu sei in attesa di salire a bordo, vedi gli altri passeggeri, che arrivano da Milano, scendere. Quando sei tu che arrivi e cominci la vacanza sei bello sorridente, ma quando te ne vai sei un po’ incazzato. Stavolta eravamo abbastanza neri tutti, per il ritardo e l’abbronzatura (la nostra!:-p). Ho sperato che nessuno di loro dicesse le cause di quel ritardo.
Saliamo a bordo e il comandante, italiano, ci saluta e si scusa per il ritardo:
a Malpensa abbiamo dovuto sbarcare passeggeri non provvisti di corretta documentazione con relativa ricerca bagagli.
Sarà mica ancora quello dell’ipad, penso subito?;-)
Poi però mi dico: ma al gate si accorgono di documenti non idonei? Mi fa un po’ strano. Avendo lavorato al check in so che i documenti si controllano a monte. Se si sbarca qualcuno è normalmente o perché litiga con il comandante (vedi volo andata) o perché qualcuno ha un attacco di panico e vuole scendere o perché qualcuno da di matto. (Incredibilmente non mi è ancora successo.)
A meno che una ex collega del check in abbia cannato di brutto.
Anyway deciso di non indagare. Non lo voglio sapere se in realtà il ritardo era dovuto a un problema tecnico.
Magari domani chiamò la Faby e glielo chiedo. Ora voglio solo partire, penso.
A bordo in men che non si dica dormono tutti, tranne me. Manco a dirlo. E gli assistenti di volo, anche a questo giro uomini (avranno mica deciso di far lavorar solo maschi perché le donne sono un po’ acidelle???Aly scherzo!) se ne stanno bello belli tutto il tempo imboscati in fondo. Io, in seconda fila, chi cazzo guardo?
Scrivo va, magari mi passa…
Ore 4 finalmente a casa.
Sere-mammadalprimosguardo