Questo week end ad Arona, paese accanto al mio che è stato teatro di mille e mille mie serate paura, è cominciato il Tredicino. Il 13 marzo si festeggia il patrono locale e per l’occasione arrivano per una ventina di giorni i baracconi.
Ricordo che quando ero adolescente la domenica pomeriggio ci andavo con le mie amiche. Prendevamo il treno e trascorrevamo i pomeriggi a zonzo tra una giostra e l’altra. Poi ovviamente, crescendo, è arrivato il periodo del rinnego dove: oh-mio-Dio-è-iniziato-il-tredicino-Arona-sarà-impraticabile-tamarri-dappertutto. E giù parolacce quando il venerdì sera cercavamo parcheggio per andare a cena e non lo trovavamo perché erano tutti a far casino ai baracconi.
Quello però che non mi era chiaro era che prima o poi ci sarei dovuta tornare. E quel poi è stato sabato.
Sabato era una bellissima giornata così, rientrando da Malpensa dove abbiamo recuperato papino, abbiamo deciso di fermarci a pranzo ad Arona. Una passeggiata per i negozi e poi ci siamo decisi: portiamo Lavinia al Tredicino. Anche per Giacomo è stata una novità dato che essendo lui “forestiero” non sapeva cosa fosse. E a conti fatti posso dire che i miei due bambini si sono divertiti tantissimo.
Lavinia ha fatto i suoi soliti 650 giri sulla giostra dei cavalli, che tanto ama e conosce dato che tra quella fissa di Firenze e quella itinerante di Borgo, è già campionessa mondiale di prendi-il-codino. Quello però che non sapeva è che oltre a questa giostra ne esistono anche tante altre. E allora via, un giro su tutte no?
Io sono salita con lei sull’autoscontro. Avendo due anni e mezzo ho dovuto accompagnarla. Per un po’ ho fatto la brava mamma, girando a vuoto, cercando di schivare le botte. Ma dopo 2 minuti, quando venivo continuamente speronata dai bocia (Sostantivo dialettale bocia m (pl: bocia)bambino) mi sono fatta prendere dalla foga e ho iniziato a fare la guerra a tutti. Voglio dire, i miei 18 anni di patente serviranno ben a qualcosa no?:-D
Poi ho deciso di scendere prima di fare del male a qualcuno, e ho provato l’ottovolante. Con Giacomo da sotto che mi urlava: spara!!! devi sparare contro le altre navicelle. Io invece stavo solo cercando di respirare. Tra l’altezza, tra che la navicella girava su se stessa e non riuscivo a fermarla, tra che tra parentesi avevo Lavinia da tenere. Respira Sere, respira!!!Finito il primo giro, ho alzato bandiera bianca e ho mandato Giacomo a combattere. Cosa che ovviamente ha fatto egregiamente, vincendo tre sfide di seguito. Non scendevano più. La navicella numero 4 era imbattibile. Il bambino che c’è in Giacomo non ha resistito e non ha tenuto conto che fosse una giostra per bambini. Va detto però che altri padri erano competitivi quanto lui. Solo che non riuscivano a batterlo. 😀
Un giretto sulla calcinculo. Uno sull’aeroplano con papà (perché si sa mamma ha paura di volare), e il pomeriggio è volato. Quando siamo venuti via eravamo distrutti. Noi ovviamente, perché Lavinia è andata avanti fino alle 22 a raccontare a tutti che eravamo andati sulle giostre.
Ho capito perché ad un certo punto diventi vecchia per certe cose. Il fracasso, la musica a manetta, l’adrenalina. Tutte cose che mi hanno fatto rendere conto che…non ho più l’età. Il problema è che è solo l’inizio. Ogni anno sarà peggio. Si salvi chi può.
Sere-mamma-dal-primo-sguardo. Devastata dalle giostre.