Regalare un tiralatte elettrico ad un’amica

Uno dei primi acquisti fatti quando iniziai ad allattare Lavinia fu il tiralatte elettrico.

Considerato che ero sempre stata convinta che non avrei mai allattato, fu sicuramente un acquisto importante. Di quelli che non si dimenticano.

Decisi di comprarlo perché, avendo preso coscienza della mia decisione di allattare, volevo però qualcosa che mi aiutasse nella mia quotidianità.

Perché essendo ancora al primo figlio, e soprattutto non avendo forse ancora capito come la mia vita sarebbe cambiata, credevo ancora di poter tornare alla mia vita, indipendente, anche grazie al tiralatte, che mi avrebbe permesso di uscire, andare in palestra, assentarmi per ore, senza lasciare a digiuno mia figlia.

La verità è che io poi mi sono riscoperta più mamma  e più chioccia di quanto immaginassi, ma il tiralatte l’ho comunque molto sfruttato.

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Lavinia è sempre stata una bambina non famelica, poppava qualche minuto (che evidentemente le era sufficiente) e poi dormiva. Dopo la poppata mattutina, quando quindi Lavinia si addormentava io mi tiravo il latte svuotando l’altro seno, latte  che conservavo poi in frigorifero o in freezer a seconda delle mie e delle sue esigenze. Ho sempre allattato a richiesta, quindi sapere di avere una scorta pronta in frigorifero, in caso io non fossi stata presente quando Lavinia avrebbe potuto manifestare la fame, mi faceva essere più tranquilla.

Quando è nata Ludo ho subito preparato il tiralatte credendo che l’avrei usato tantissimo ancora.

E invece ancora una volta le cose sono andate diversamente.

Prima di tutto perché Ludovica poppava molto più a lungo e di più di Lavinia. Così facendo avanzava davvero troppo poco tempo e poco latte da tirarmi. E poi anche i ritmi miei, di mamma alla seconda, erano diversi rispetto a quando dovevo occuparmi solo della primogenita.

Quindi non riuscivo a trovare tempo per tirarmi il latte tra le poppate di Ludo e gli impegni della sorella.

Però il tiralatte mi è nuovamente venuto in soccorso quando ho avuto un mezzo ingorgo che Ludovica non è riuscita a sciogliere. Idem quando a fine allattamento per qualche giorno ho avuto sensazione di indurimento che non sapevo come alleviare, e invece attaccando per pochi istanti il tiralatte, la tensione si è smollata e ho smesso di allattare senza necessità di pastiglie e intrugli vari.

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Quando quindi qualche settimana fa Philips Avent mi ha proposto di far provare il nuovo tiralatte elettrico Easy Comfort ad un’amica, ho colto subito la palla al balzo: la mia amica Chiara era diventata mamma da poco, sapevo che stava allattando, ma sapevo anche che sarebbe dovuta rientrare a lavorare presto. Quindi il tiralatte avrebbe senza dubbio fatto al caso suo.

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Ieri l’ho chiamata per sapere come si stesse trovando ed ecco quello che mi ha raccontato:

 

Innanzitutto Sere ti devo ringraziare perché sto apprezzando moltissimo il tiralatte che mi hai regalato. E’ davvero molto pratico perché elettrico quindi si fa decisamente prima. Uscita dall’ospedale ne avevo provato uno manuale che mi aveva prestato un’amica, ma facevo davvero fatica. Con questo di Avent invece ci metto davvero pochissimo tempo. Tempo che risparmio e che uso per farmi una doccia 🙂

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Inoltre non so perché avevo un’idea un po’ deviata dei tiralatte, mi immaginavo povere donne sottoposte a torture cinesi, piegate in avanti con questo aggeggio attaccato. Forse vedo troppi documentari sulle fattorie… Invece questo tiralatte presenta un design esclusivo, che consente al latte di fluire direttamente dal seno al biberon, in qualsiasi posizione, anche da sedute, senza doversi chinare in avanti per far fluire il latte nel biberon.

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Poi avevo anche un po’ paura che facesse male e invece il tiralatte una volta acceso comincia automaticamente in modalità di stimolazione delicata e poi puoi scegliere tra 4 modalità di stimolazione e 4 impostazioni di estrazione.

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Inoltre le impostazioni scelte vengono memorizzate, così la volta dopo mi basta premere un pulsante e sono pronta per iniziare senza dover ogni volta perdere tempo ad impostare il tutto.

E per quanto riguarda il dolore di per sé devo dire che i cuscinetti massaggianti offrono una sensazione di calore e comfort alla pelle, che ho letto possono aiutare a stimolare il flusso del latte. Inoltre, il materiale flessibile è progettato per imitare la naturale suzione del bimbo e per stimolare la produzione di latte.

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Per ora lo sto testando moltissimo la mattina, sto facendo delle prove, mi tiro il latte e lo conservo, così da capire se possa funzionare per quando dovrò rientrare al lavoro, tanto che a volte faccio dare il biberon con il mio latte tirato ad Andrea dal papà. Ho visto però che potrei utilizzarlo anche la notte grazie al suono delicato che emette e display retroilluminato che non disturba nessuno, e che è talmente leggero e compatto che potrei anche portarmelo al lavoro senza problemi, in caso di necessità.

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Ovviamente in questo momento sono talmente concentrata sul bambino e sulla nuova vita che mi sembra tutto davvero molto lontano. E non voglio nemmeno pensare a quando dovrò separarmi da Andrea anche solo per qualche ora. Ma siccome so che il tempo vola, cerco di non farmi cogliere impreparata. Per questo Sere grazie davvero per questa possibilità. Mi fa sentire un po’ più tranquilla. E comoda.

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Post scritto in collaborazione con Philips Avent.

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