A metà settembre del 2010, tre mesi dopo esserci conosciuti a Formentera, Giacomo mi presentò i suoi amici.
Tutti cresciuti nella periferia di Firenze, tutti con la battuta pronta. Tutti generosi di sorrisi, tutti pronti ad accoglierti.
Questa è sicuramente una cosa che amo della gente toscana: fanno una gran bordello, questo va detto, li senti lontano un miglio e non puoi non riconoscerli.
Ma ti fanno subito sentire una di loro. Anche se tu sei una fighetta del nord che parla con le E chiuse e che storcia il naso quando sente parole che crede che anche Dante si ribellerebbe.
Mi sono stati tutti simpatici, non posso dire di aver avuto per qualcuno poca simpatica, come spesso accade quando ci si conosce tra donne. Gentili loro, gentili le ragazze.
Tra tutti però, uno di loro aveva attirato la mia attenzione: forse perché faceva una battuta dietro l’altra, forse perché ha sorriso sempre, forse perché ai tempi era l’unico ad essere genitore di una bambina bellissima di 18 mesi di nome Zoe.
Non ho potuto non provare subito simpatia per un babbo come Fabio, che era esattamente quel tipo di papà che ti auguri per tua figlia: divertente, affettuoso, presente.
La mia prima impressione non ha sbagliato.
Negli anni ho avuto modo di frequentare Fabio, più di tutti gli altri amici di Giacomo: vuoi perché mi sono trovata molto bene con la moglie, Claudia, vuoi perché anche noi siamo diventati genitori e i ritmi cambiano ed è più facile vedere chi ha i tuoi stessi orari. Vuoi perché era il migliore amico di Giacomo che poi due anni fa ci ha fatto da testimoni di nozze, a Formentera.
Sorriso sempre sincero, battuta sempre pronta, gentilezza, ironia, disponibilità. Questo Fabio è sempre stato per me.
Ma è stato anche padre affettuoso e marito innamorato, oltre che amico fedele.
Quaranta giorni fa Fabio è uscito dall’ufficio, ma non è più tornato a casa. Si è sentito improvvisamente male , è stato subito soccorso, ma non c’è stato nulla da fare.
Un aneurisma cerebrale a 39 anni, 40 da compiere e festeggiare, come me, ad Agosto, e tutto è cambiato.
Il cuore di Fabio ha continuato a battere nei due giorni successivi, ma lui oramai non c’era più.
O meglio, è rimasto qui per poter fare un ultimo atto generoso: ha permesso a sua moglie e a sua figlia di dirgli addio e ha voluto regalare quello che ancora in lui viveva, compreso quel cuore grande che aveva, ad altre persone in attesa di un organo.
A Fabio sono stati espiantati tutti gli organi vitali e altro: cornee, polmoni, cuore, fegato, reni, cute e ossa e tutto questo fa sì che lui continuerà a vivere non solo nei ricordi e nel cuore di chi lo ha amato, ma anche nel corpo di chi ha ricevuto un enorme e bellissimo regalo.
Da qualche parte ci sarà qualcuno che guarderà il mondo con gli occhi di Fabio.
Qualcuno che respira grazie ai polmoni di Fabio.
Qualcuno che usa i reni di Fabio.
Qualcuno che vive grazie al fegato di Fabio.
Tanti pezzettini di Fabio in giro per il mondo. Come mi ha detto qualche giorno fa Claudia.
Un grande gesto: una sua scelta ma anche un grande atto d’amore della moglie e della famiglia, che in un momento così delicato hanno saputo prendere la decisione migliore, tutti insieme, rispettando la volontà di Fabio.
Un grande cuore tutti.
Perché io non lo nego, sono a favore della donazione, ma ho sempre avuto un po’ di paura, sicuramente per la poca conoscenza di per sé delle procedure, sicuramente per i tanti luoghi comuni e per le dicerie che si sentono, e sono stata spesso combattuta pensando ad un’ipotetica e speriamo mai necessaria, decisione da prendere.
E invece loro, in quel momento così difficile e straziante, hanno acconsentito all’espianto e permesso ad altre persone di essere più fortunate di quanto non sia stato Fabio.
In Italia a tutti i cittadini maggiorenni è offerta la possibilità (non l’obbligo) di dichiarare la propria volontà (consenso o diniego) in materia di donazione di organi e tessuti dopo la morte, attraverso le diverse modalità esplicitate sul sito trapianti.salute.gov, dichiarazioni che possono essere modificate in qualsiasi momento.
Quando viene accertata la morte con criteri neurologici, i medici rianimatori verificano dapprima se la persona ha con sé un documento attestante la propria dichiarazione di volontà o se quest’ultima risulta registrata nel SIT e poi chiede ai familiari.
Attenzione che se un cittadino non esprime la propria volontà in vita, la legge prevede la possibilità per i familiari (coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori) di opporsi al prelievo durante il periodo di accertamento di morte, quindi anche di andare contro la volontà non scritta del defunto.
Cosa che non è successa a Fabio, rispettato fino alla fine. Amato fino alla fine.
Fabio lascia la moglie, Claudia, la sua famiglia di origine e due bimbi: Zoe di 9 anni e Neri di 3.
Solo il cuore, non l’ha preso nessuno. Non perché Fabio non volesse donarlo. Ma perché non si è trovato un donatore ricevente compatibile.
E io so perché: quel cuore è di Claudia e dei suoi bambini e nessun altro avrebbe mai potuto essere compatibile con un amore così grande.
Ciao Fabio, vivrai sempre nei cuori di tutti noi.
Sere-Mammadalprimosguardo
Il Grande Fabione!❤️
❤️
Amica, immagino quanto ti sia costato scrivere questo post e mi hai riportanto in dietro di tanti anni, di quando il mio adorato padrino è morto alla stessa età del tuo Fabio e della stessa cosa❤️ Ti abbraccio forte e abbraccio tantissimo anche la sua famiglia è dura lo so bene❤️
❤️
Ho letto la storia tutta d’un fiato.. Serena hai scritto con una delicatezza estrema! Soprattutto per quanto riguarda il tema della donazione. Sai, due anni fa la mia famiglia stava per perdere un grande uomo. Così, proprio come è successo a Fabio, dopo una felice giornata al mare, stavamo per perdere tutto.. Dopo nove mesi di ospedale, di pianti e di preghiere, un angelo ci ha donato il suo cuore e ci ha permesso di continuare a gioire dell’amore e degli abbracci del nostro capofamiglia. Una scelta non facile per la famiglia che affronta questo grande dolore ma la consapevolezza che si è parte di un miracolo..che si è parte di una rinascita e di una vita.
❤️
Ciao Giorgia grazie per aver lasciato questo commento. Sono sicura che farà bene leggerlo❤️ (E sono molto felice per te )
Serena che dire mi si è stretto il cuore. Pensa io ho sempre pensato che non ci sia amore più grande nel decidere di donare gli organi. È un atto di generosità puro. Ora per me lo è ancora di più visto che caterina potrebbe avere in futuro bisogno di polmoni donati.
È stato molto bello leggere e conoscere fabio grazie alle tue parole. Grazid ancora
Lucia❤️
Ho vissuto l’esperienza che narri dall’altra parte della barricata. Il mio papà è qui con noi grazie ad un trapianto di cuore ed uno di rene.
Che dire.
Sono emozioni grandissime.
Io ringrazio i donatori ogni giorno, perché il mio papà ha potuto accompagnarmi all’altare e conoscere i miei bambini grazie a loro.
Bellissimo post.
Grazie per aver condiviso queste emozioni.
Grazie a te Silvia per aver condiviso questa tua esperienza ❤️