Quando verso metà agosto sono stata chiamata dall’ospedale dove avrei partorito per il bilancio di salute (parli con un’ostetrica, raccolgono i tuoi dati, esami, eco, firmi qualche documento e dai il consenso per donazione cordone ed epidurale) ho conosciuto quella che avrei voluto come ostetrica in sala parto.
Allegra. Ironica. Sopra le righe.
Antonella, questo il suo nome mi è piaciuta subito. Vergine, con due figli vergine e un marito pesci. Come noi. Ho pensato fosse un segno. Era lì per me.
Durante il colloquio abbiamo riso e scherzato e uscita da lì ho detto a Giacomo che sarebbe stato perfetto averla con me quel giorno.
Invece purtroppo io ho partorito alle 5.25 e lei è arrivata credo alle 6. È subito venuta in sala parto a congratularsi nonostante non fossi nessuno per lei e durante in miei due giorni in ospedale è passata spesso a vedere se tutto andava bene.
Come se fosse un’amica da sempre.
Con un’altra avrei detto che era lì per lavorare, che era il suo mestiere, che quello che faceva lo faceva per il ruolo che ricopriva. Che era il suo dovere.
Invece con lei ho sentito che era diverso.
Una sera poi l’ho sentita mentre chiacchierava con la ragazza della stanza accanto. Le stava parlando di allattamento e molto semplicemente le ha detto:
“se vuoi allattare io ti aiuterò. Sarà dura, allattare è faticoso. Ma se vuoi provare io sono qui. Se invece non vuoi ti daremo le pastiglie. Ma devi decidere e devi farlo ora. Quindi ti lascio un po’ per parlarne con tuo marito. Capite cosa è meglio per voi e poi me lo dite”.
Mi è venuto spontaneo pensare a quando io quattro anni fa non volevo allattare. A quando durante il corso Preparto avevo confessato all’ostetrica che io non ero convinta perché un po’ “segnata” da un’esperienza vissuta da mia madre quando ero adolescente e che non sapevo se l’avrei fatto. A quando quella ostetrica mi aveva consigliato una psicologa per superare il mio trauma.
Una psicologa.
Alla fine avevo deciso di provare e ho allattato Lavinia sei mesi, ha vinto l’istinto materno, ma l’antipatia per quella ostetrica non è mai passata. E dopo aver sentito Antonella pronunciare quelle parole so anche perché.
Va bene promuovere l’allattamento al seno, va bene consigliarlo, va bene preferirlo. Non va bene giudicare, condannare, etichettare una donna se decide di non allattare. Perché può avere un milione di motivi che nessuno, tanto più una sconosciuta ostetrica può mettere in discussione.
Antonella è stata onesta e ha rispettato il volere della ragazza. Che forse, spronata anche da quello che ha sentito, ha deciso di allattare. Se Antonella le avesse consigliato lo psicologo, forse la reazione sarebbe stata diversa.
Ho fatto i compimenti ad Antonella per questo suo modo di interagire con le pazienti. Perché non è da tutte. Anche se dovrebbe essere la normalità.
E con questo post la ringrazio anche per il sostegno che mi ha dato nei giorni successivi al mio rientro a casa. Perché noi continuamo a sentirci. Come?
Grazie a Facebook.
Ho scoperto che Antonella era tra i miei contatti, attraverso il blog. Questo significa che ha letto probabilmente della mia perplessità sull’assenza dei fiocchi nascita e/o i miei post polemici su certe assurdità ospedaliere. Eppure è stata incredibilmente professionale e carina, e sono certa anche che se fosse stata in sala parto con me, mi avrebbe fatto nascere la Ludo molto prima e con più convinzione.
Grazie Antonella.
Giacomo è nato il venerdì alle 16.16 ed era 4 kg!!! convinta per l’allattamento al seno, le mie certezze sono crollate la domenica quando Giacomo piangeva come un disperato perché il mio latte non arrivava e io piangevo con lui perché mi sentivo impotente!!!!!
Finché deciso di chiedere l’artificiale e mi sento rispondere in malo modo “signora ha aspettato 9 mesi, aspetti ancora 2 giorni”… Ecco, sarà che sono mamma per la prima volta ma sentire il mio bimbo piangere così mi faceva stare troppo male!!!!
Finché al cambio turno della sera è arrivata un’ostetrica stupenda che vedendomi così mi ha detto “ti vado a prendere il latte, perché per un bimbo è meglio il biberon rispetto ad una mamma triste!!”
Ecco, finalmente qualcuno che ha capito il mio stato d’animo con gentilezza……
Con Lavinia il latte è arrivato 5 gg dopo. Con un calo importante. Mi avevano fatta uscire con l’aggiunta. Stavolta è andata meglio. Ma l’allattamento rimane talmente un aspetto delicato della maternità che avere accanto la persona giusta fa la differenza! Un bacione
Ciao serena…io conosco all’antonella era la mia ostetrica quando aspettavo viola e sta magnifica con me quando la chiamavo correva subito anche a casa…mi ha dato tanta forza mentre io avevo una paura assurda..poi è simpaticissima!Anto sei unica…❤️
Unica davvero! ❤️
Che bello trovare ostetriche così! Invece si trovano spesso persone scorbutiche, tanto una dopo il parto è mica provata angosciata titubante… Con Edo nn ho allattato perché ero piena di ragadi e nn una che abbia detto come attaccare bene il bambino perché se ci son ragadi il problema è l’attacco al seno.
Con Samu nn mi sono fatta fregare e mi sono fatta seguire sia x la gravidanza che dopo da una ostetrica privata consulente x l’allattamento: 13 mesi di tetta! Con Cloe è stato naturale allattarla…
Io dico sempre che partorire tocca farlo ma allattare è una scelta. Quello che mi fa imbestialire è che rompono le scatole con l’allattamento al seno e poi ti lasciano sola come un cane….
Ma poi ribadisco che una deve essere libera di scegliere non deve essere un obbligo altrimenti si perde il senso e si vive male!!!!!
Infatti dovrebbe essere così e qualunque sia la scelta deve essere supportata.
Peccato nn sia quasi mai così….
Hai ragione….
Sere posso chiederti una curiositá… Perchè nonostante non volessi con Lavinia hai allattato? Me ne avevi giá parlato di sto fatto e me lo sono chiesta più di una volta..
Non volevo perché mi faceva senso….lo so che è strano però temevo dolori ragadi e altro. Tutto arrivato ma quando è nata ha prevalso l’istinto materno e ho voluto provarci. Non so perché ma è successo….
Hai fatto bene a parlarne perchè l’allattamento è un tema molto scottante, vedo su altri blog se se ne parla tante donne reagiscono malissimo…ok difendere l’allattamento però non esageriamo. Ognuna deve poter decidere con la propria testa. Però le pressioni psicologiche sono tante e sottili, ti senti una fallita finchè ci sei dentro, per ogni dolore e ogni fatica o ostacolo o desiderio di smettere. Non va per niente bene! Io ho avuto difficoltà e sono andata avanti anche piangendo e stringendo i denti, che non è bello nè per la mamma nè per il bambino, per 7 mesi circa (non ho pianto per 7 mesi però! eh eh ) .. A un certo punto ho trovato un equilibrio. però sono andata avanti perchè effettivamente mi seccava fallire, perchè allattare è comodo, tiri fuori la tetta e zac. e quindi mi sono intestardita perchè questa cosa facile perchè non potevo farla? perchè era così complicata? credo che nemmeno le ostetriche sappiano bene come si allatta, ci sono anche tanti pareri diversi sul porgi l’altra tatta e no prova così e prova cosà…. quindi è giusto che ci sia tolleranza e rispetto per le decisioni delle madri senza giudizi e senza imporre le proprie convinzioni. pensa che anche io prima di decidere di avere figli pensavo come te, non volevo allattare…mi sono convinta al corso pre parto…per fortuna è arrivato subito il latte però è stato doloroso per i primi 2 mesi…e due mesi sono lunghissimi. in ospedale col primo figlio ho trovato ben 3 puericultrici che mi sono state accanto a spiegarmi le posizioni per allattare, con pazienza, guardando come il bambino si attaccava e vedendo se c’erano problemi. però nonostante l’aiuto loro, è stata una cosa faticosa…da quel che ho capito perchè è il bambino che non sa subito come succhiare e quindi morde, non succhia bene, si arrabbia, rigurgita, etc. e noi che pensiamo sia sempre colpa nostra!
Sono assolutamente d’accordo con te e con quello che hai scritto!!!! Ci vuole pazienza e non tutte sono votare ad
Esserlo. Non per questo siamo meno mamme. O amiamo meno. Semplicemente siamo diverse.