Chi mi segue da tanto sa che sono sempre stata una fan del ciuccio.
Avevo sentito tante “leggende” e storie sull’uso di questo oggetto per i bambini e poi avevo deciso di testa mia. Alla fine credo che ogni mamma sappia cosa è giusto per il proprio figlio e come aiutarlo in caso di necessità.
Ricordo che quando Lavinia era piccola avevo avuto qualche dubbio perché temevo potesse interferire con l’allattamento, ma poi, una volta partita con l’allattamento, avevo deciso di darglielo e allattai senza alcun problema fino allo svezzamento.
Nel caso di Ludo invece il dubbio mi venne a utilizzo avviato, dopo aver sentito che poteva influire sulla capacità di parlare di alcuni bambini. Così a nemmeno due anni decisi di toglierglielo pensando che da lì a poco avrebbe iniziato a decantare poesie.
In realtà Ludo è stata una “late talker” come vengono definiti i bambini che iniziano a parlare dopo, e il ciuccio non aveva nessuna colpa.
Ma in quel momento mi ero fatta condizionare dal sentito dire, come accaduto a tante amiche condizionate su falsi miti a proposito dello sviluppo ortodontico.
Qualche settimana fa ho avuto la possibilità di partecipare ad un evento organizzato da Chicco, durante il quale ho potuto parlare con il Professor Levrini – presidente vicario del corso di laurea Igiene Dentale Università degli studi dell’Insubria – a proposito di succhietti e della forma corretta che dovrebbero avere per supportarei il corretto sviluppo del palato.
La curiosità era così tanta che io e le altre mamme presenti l’abbiamo sommerso di domande, segno che i dubbi sono molti e che c’è voglia di scoprire cosa è meglio fare per i nostri bambini.
Il Prof Levrini è subito partito dicendoci che, tutte le negatività legate al cuccio sono quelle accompagnate da un SE.
Il ciuccio infatti potrebbe creare problemi “SE” utilizzato prima del buon avviamento dell’allattamento naturale (in poche parole, aspettiamo che l’allattamento si sia stabilizzato prima di dare il ciuccio al bambino).
Il ciuccio potrebbe creare problemi “SE” dato in caso di otite media.
Il ciuccio potrebbe creare malocclusioni. “SE” usato oltre i tre anni
In generale, ad esclusione dei SE, il succhietto apporta più benefici che criticità
Infatti il ciuccio è uno strumento di transizione che il neonato usa dapprima per imparare a staccarsi dalla mamma con l quale è stato a stretto contatto per nove mesi.
Il ciuccio aiuta in caso di ospedalizzazione, di dolori, o di manovre fastidiose, per esempio una puntura.
Il ciuccio è considerato un aiuto nella prevenzione della SIDS (sindrome morte in culla).
Il ciuccio evita che il bambino si metta il dito in bocca.
Il ciuccio, da indicazioni di Oms e Ministero della salute fino ai due anni può essere un grande aiuto. Dopo di che è importante iniziare a preparare il bambino ad abbandonarlo, step by step, in modo da lasciarlo definitivamente entro i tre anni.
Ma allora perché in molti demonizzano il ciuccio? Sicuramente ci sono retaggi del passato, oggi come oggi l’importante è scegliere il ciuccio giusto.
Come deve essere il ciuccio ideale?
Il ciuccio giusto deve seguire la forma fisiologica del palato, sottile, con una forma concava e rivolta all’insù. Esattamente come i ciucci PhysioFormaTM di Chicco che supportano il corretto sviluppo ortodontico e la corretta respirazione fisiologica (quella dal naso).
PhysioForma™ è l’esclusiva forma scelta da Chicco per tutti i suoi succhietti perché aiuta a posizionare la lingua in avanti e in alto lasciando aperte le vie aeree, supportando così la respirazione fisiologica. Inoltre PhysioForma™ stimola la muscolatura orale e promuove la corretta funzionalità della lingua e della bocca, di conseguenza favorisce il corretto sviluppo ortodontico.
La respirazione fisiologica e il corretto sviluppo ortodontico si influenzano a vicenda e risultano reciprocamente fondamentali.
PhysioForma™ nasce dall’esigenza di rispettare l’anatomia della bocca del bambino e la posizione fisiologica della lingua, non ostacolando le normali funzioni della cavità orale.
Dato che non tutti i bambini sono uguali e che non a tutti piacciono gli stessi succhietti, Chicco propone il “Try Me Box” che, come dice il nome stesso, aiuta il bambino a trovare il succhietto giusto per lui.
Nella confezione sono infatti presenti tre succhietti diversi nei materiali e nel design, ma non nella forma che è invece la migliore possibile: PhysioForma.
Il Try Me Box contiene:
- 1 PhysioForma™ Gommotto in silicone
- 1 PhysioForma™ Gommotto in caucciù
- 1 PhysioForma™ Micrò.
La forma è unica e uguale in tutti, PhysioForma™ studiata per supportare la respirazione fisiologica e favorire lo sviluppo ortodontico.
La sua esclusiva forma aiuta infatti a posizionare la lingua in avanti e in alto per mantenere aperte le vie aeree e regalando al genitore tranquillità perché qualsiasi sia la scelta del bambino ha la certezza che sia PhysioFormaTM e di conseguenza il migliore per la sua crescita e il suo benessere.
Se vi state chiedendo se è meglio scegliere un ciuccio in caucciù o in silicone è presto detto: il caucciù è più naturale, ma con un utilizzo prolungato potrebbe cambiare sapore e forma (oltre ad avere un odore più intenso); il silicone invece non assorbe saliva né odori. Quindi?
Quindi si possono scegliere entrambi indifferentemente e anche alternarli a seconda del gusto dei bambini, l’importante è sostituirli ogni 2/3 mesi per evitare che si usurino troppo.
Voi avete dato il ciuccio ai vostri bambini?
Sere-Mammadalprimosguardo
Post in collaborazione con Chicco