Sono consapevole dell’importanza del mangiare bene. So anche che insegnare alle bambine una corretta educazione alimentare farà di loro donne equilibrate sulla tavola, domani.
Vi racconto sempre che non amo cucinare e che nonostante io abbia una madre che è un’ottima cuoca, non sia in grado di andare oltre questo mio limite.
Però ho sempre seguito le indicazioni del pediatra quando si è trattato di svezzare le bambine fornendo loro tutti gli alimenti fondamentali per la loro crescita.
Con Lavinia soprattutto, svezzata con il metodo tradizionale, cuocevo kg e kg di verdure per ricavarne brodo e passate, da proporle.
Preparavo i pentoloni per non ritrovarmi mai senza perché era mio dovere avere in casa sempre quello che potesse alimentare al meglio mia figlia.
E quando tua figlia mangia solo passati di verdure, le verdure, sono fondamentali. Ovviamente fresche.
Io facevo oltretutto parte di quello schieramento di persone che, nonostante per sé scegliesse spesso prodotti surgelati, alla bambina preferiva non darli credendo non fossero sani.
Mi sbagliavo.
La scorsa settimana ho partecipato ad un blog tour organizzato da Orogel, leader nel settore surgelati, e ho scoperto che la verità è un’altra.
Nata negli anni Sessanta come cooperativa del mondo del fresco, Orogel è un’azienda cooperativa di 1700 produttori agricoli fondata 51 anni fa partendo dalla frutta e dalla verdura fresca, in seguito ad annate difficili, in cui la produzione non veniva del tutto allocata nel mercato, si iniziò a cercare ad un modo diverso per utilizzare il prodotto.
Si pensò in un primo momento alla liofilizzazione, molto in voga in quegli anni. Negli anni successivi l’intuizione di dare vita al primo stabilimento di surgelazione di Cesena.
In una cornice da fiaba, all’interno di una azienda agricola di 122 ettari di prodotto, la Minzoni, siamo state invitate a scoprire il processo produttivo dei vegetali freschi surgelati, dal campo alla tavola.
Ho scoperto che la surgelazione è il metodo più naturale per conservare i cibi, dato che freddo è l’unico conservante utilizzato per conservarli.
Il prodotto viene surgelato entro poche ore da quando viene colto per mantenerne la quasi totalità delle caratteristiche organolettiche del prodotto, quindi questo fa sì che un prodotto surgelato sia spesso più fresco rispetto ad uno chiamato fresco, ma magari lasciato per giorni e giorni suoi banchi del supermercato.
Quindi se avete la fortuna di avere un vostro orto in casa allora nessuno batterà la freschezza di quel prodotto. Ma se come me abitate in città e non avete orti provati e controllati, la scelta del surgelato si rivela essere la più giusta, se si cerca la freschezza.
Per quanto riguarda la conservazione del surgelato sulla confezione è sempre indicata la data di scadenza, per le verdure parliamo di circa 24 mesi. Molti di più dei canonici 2/3 giorni che possiamo concedere ad un prodotto fresco in frigorifero. Evitando così anche sprechi inutili.
Orogel lavora ogni giorno per offrire prodotti semplici e naturali, ricchi di gusto e di benessere e forte nella sua esperienza da leader nella produzione di alimenti e verdure fresche surgelate, offre una gamma di prodotti ricca e completa, per soddisfare le nuove tendenze senza rinunciare ai buoni sapori di una volta.Prima di arrivare nelle cucine degli italiani, i prodotti Orogel sono seguiti passo a passo. L’intero processo produttivo è monitorato attentamente dalla semina alla raccolta, dalla lavorazione alla distribuzione.
Dopo un tour informativo tra i campi coltivati a pisello mangiatutto, conosciuto come taccola, ettari di prezzemolo ed insetti utili che controllano i campi, siamo state rifocillate da un pranzetto squisito organizzato da una giovane cesenate di nome Federica, che gira con il suo food track “Green Pepper” e conquista tutti con le sue prelibatezze.
Nel pomeriggio poi ci siamo spostati a Cesena dove abbiamo potuto vedere la catena produttiva, girando per lo stabilimento grazie ad un tour molto dettagliato che ci ha mostrato quanta attenzione ci sia dietro ad una semplice busta di prodotto surgelato. Vedere la produzione di un’azienda è davvero un’esperienza illuminante, perché realizzi cose alle quali non avevi mai pensato. In questo caso poi, l’80% del personale è composto da donne e questo rende Orogel ancora più vicina alle mamme.
Abbiamo infine potuto assaggiare molte delle proposte Orogel, compreso un passato di verdure appena cotto che era davvero la fine del mondo. Ecco quindi che se tornassi indietro, sarei decisamente più tranquilla, e con molte nozioni in più, per quanto riguarda i passati di verdura per le mie figlie.
Ringrazio Orogel e tutto il team di lavoro per la bellissima giornata trascorsa in allegria, segno che quando c’è passione, si può lavorare divertendosi.
Sere-mammadalprimosguardo