Durante questi giorni in cui Ludo era a Firenze con il papà e io ero a casa solo con Lavinia, ho riscoperto il piacere di avere un figlio unico.
Adoro le mie figlie, sono a mio avviso persone brillanti, simpatiche e divertenti. Prese singolarmente sono due soggettini da paura.
Quando sono insieme poi si cercano, si coalizzano, si alleano. Giocano volentieri e si amano per davvero.
Questo non toglie però che le litigate siano all’ordine del giorno. Accanto a lunghi abbracci, ci sono ripetute tirate di capelli. Accanto a parole dolci volano urla a non finire. Se non sono insieme sentono l’una la mancanza dell’altra, ma quando sono insieme, dopo qualche minuto di amore idilliaco, i litigi sono continui.
Come in ogni casa, del resto.
Hanno 4 anni di differenza e due caratteri ben definiti. Lavinia fa forse scontare alla Ludo il fatto di essere la più grande, ma Ludo, che si lascia spesso comandare a bacchetta dalla sorella, quando dice basta, si fa sentire.
Insomma le mie figlie sono bombe a orologeria. Destinate a fare tanto casino quando scoppiano, quanto amore di sono regalate nei minuti precedenti.
Avere per due giorni solo Lavinia mi ha ricordato quando eravamo solo io e lei. Quando tornavo dall’ufficio e stavamo insieme sul divano a guardare i cartoni insieme. Quando potevamo parlare senza essere continuamente interrotte. Quando il tempo scorreva molto più lento.
A quando me la portavo sempre dietro, per negozi, all’aperitivo con le amiche, in treno. Il nostro duo era perfetto e non mi sono mai fatta limitare dal fatto che fosse una bambina.
Con l’arrivo di Ludo inevitabilmente gli equilibri sono cambiati e se portarmi dietro Lavinia era la cosa più scontata e normale del mondo, ho iniziato a lasciarle più spesso a casa, in quanto due.
Prima agli inviti rispondevo: si vengo volentieri con Lavinia. Adesso alle sollecitazioni delle mie amiche che incalzano con “dai porta anche le bimbe che non le vedo da un po'” rispondo sempre: “preferisco respirare e bere in pace”.
Sono cattiva? Nemmeno un po’. Ho anche io dei limiti e a volte mi piace stare da sola. Oh quanto mi piace stare da sola!
Avere due figlie mi regala grandi emozioni, ma anche grandi mal di testa e gestirle da sole spesso è complicato.
Ecco perché quando Giacomo ha proposto di portarsi Ludo ha Firenze sono stata subito entusiasta.
In primis perché per me è fondamentale sapere che le mie figlie sopravvivono anche senza di me. Non che ne avessi dubbi sia chiaro. L’epoca del “ma io sono la mamma, sono indispensabile” è finita da un pezzo. Però ecco non ero certa di come avrebbe reagito a passare 48 ore senza di me, lontana da casa sua.
E invece è andata talmente bene, che nel rivedermi, non ha fatto una piega. “Ciao Mamma” ed è andata a giocare. Come se mi avesse visto 5 minuti prima.
Un’altra avrebbe anche potuto restarci male, io ero contentissima di rivederla dopo due giorni e non dico mi aspettassi la fanfara e la banda come quando arriva Giacomo, ma almeno un bacino.
Però poi ho pensato che se lei è così tranquilla, nel vedermi, come nel non vedermi, è perché alla base è una bambina sicura ed indipendente. E forse questa qualità gliel’ho passata un pochino io, che per lei ci sono sempre, ma non sono mai soffocante.
Quindi brava mamma, me lo dico da sola stai facendo un buon lavoro.
E se fate le psicologhe e state per controbattere, non fatelo. Lasciatemi questa convinzione, grazie :-P)
Lasciare andare Ludo per 48 ore a Firenze con il papà è stata un’esperienza che ha giovato a tutti. Giacomo ha potuto fare il papà senza avermi tra le scatole e godersi la bambina da solo (magari ha anche capito un po’ di più come corro io tutti i giorni…). Io ho avuto di nuovo una figlia unica regalandomi anche del tempo solo per me, durante le ore di scuola di Lavinia, libera di organizzarmi a mio piacimento senza interpellare la nonna e i suoi impegni.
Infine Lavinia, che ha sentito la mancanza della sorella, ha anche avuto di nuovo la mamma tutta per sè. Lettone compreso.
Insomma esperienza assolutamente da ripetere. Più spesso.
Sere-mammadalprimosguardo
Stavo pensando proprio ieri la stessa cosa, quando sono rimasta da sola con il piccolo perché il papà si è portato il grande alla palestra di arrampicata… Avere a che fare con un figlio solo è estremamente rilassante! Si seguono i suoi ritmi, si prendono le cose con calma, si cede magari a qualche richiesta perché cedere per uno è più fattibile che cedere per due… E soprattutto si possono dedicare molte più attenzioni! Insomma decisamente sarebbe da fare più spesso. Peccato che non sempre sia possibile!
E menomale aggiungo perché se poi ci prendo l’abitudine guai grazie di essere passata!