Prima di conoscere Giacomo, il mio fidanzato si chiamava Silvia, se lo ricordano tutti. Silvia è la mia anima gemella al femminile. Spesso scherzando diciamo che in una prossima vita ci ameremo fino in fondo, ci sposeremo anche se possibile. Perché noi due ci capiamo da sempre al volo. Giacomo non si offenderà perché sa che Silvia è la mia migliore amica.
Conosco Silvia da solo 6 anni, ma dal primo momento è stata l’amica che stavo aspettando e che sapevo esistere da qualche parte nel mondo. Mondo che poi è davvero piccolo perché lei viveva solo a qualche km da me ma non ci eravamo mai viste prima. Ci ha presentate un’amica in comune, io stavo cambiando giro, stavo vivendo un grande cambiamento e lei con un fare contagioso dopo solo due minuti di conversazione mi ha detto: perché sabato non vieni con noi a Milano? Da quella sera non ci siamo più lasciate.
Silvia è l’amica che parte nel cuore della notte per venire a consolarti, è l’amica con cui fai shopping sfrenato perché ti spalleggi. È l’amica con cui scegli di passare tutte le tue vacanze perchè tanto sai che con lei non avrai mai problemi. È l’amica con cui vai a farti l’ennesimo tatuaggio, perchè quell’amicizia va sigillata. È l’amica con cui passi la serata chiuse in macchina in un parcheggio cantando a squarciagola le canzoni più improbabili. É l’amica che se ti vede tesa in aereo ti dà la mano e ti fa coraggio anche se ha più paura di te. É l’amica che a 39 settimane di gravidanza viene a casa e ti porta di peso a fare un controllo, perché Giacomo è a Firenze e tu sei sola e in tilt pre-parto. É la prima persona a cui dici di essere incinta. É la prima a correre in ospedale quando la chiami e le dici che è diventata zia.
Con la vita da pendolare che faccio però purtroppo il nostro rapporto si è modificato. Prima eravamo sempre insieme, dove c’era una c’era l’altra. Viaggiavamo sempre in coppia. Ricordo che quando ero incinta, le persone mi dicevano: e la Silvia che dice? come per dire, non puoi fare un figlio, non puoi separarti da lei, non è normale…
Con il mio fidanzamento prima, poi la gravidanza e la nascita di Lavinia tutto in poco più di un anno, abbiamo perso parecchie occasioni per stare insieme. E mi è mancata…molto. La colpa è mia, in realtà, lei è sempre lì, non si è mai mossa…Ma io o ero a Firenze o ero sopraffatta dalla stanchezza e non ci sono stata. Non ci sono stata in momenti in cui avrei dovuto esserci. Non ci sono stata per lei quanto lei c’è stata per me. Questa è la mia colpa. Una colpa che non si perdona. Ma sapevo che mi capiva, sapevo che era una donna intelligente e non mi avrebbe mollato. Perché lei è la MIA Amica, non un’amica qualunque.
Passato il primo anno di Lavinia, anno in cui io ho vissuto a Firenze, io sono tornata a Borgo e le occasioni per vedersi sono aumentate. Ma di tempo solo per noi due, per le nostre serate mi&ti come le chiamavamo noi, ce n’è sempre stato poco. Il lavoro, la bambina, i viaggi nel week end…La settimana scorsa però Silvia ha preso il treno e mi ha raggiunta a Firenze dove stavo trascorrendo la mia ultima settimana di ferie. E finalmente abbiamo potuto stare insieme per tre giorni di fila.
Roba da altri tempi.
Certo c’era Lavinia con noi durante il giorno. E la sera anche Giacomo. Un’allegra brigata. Ma è stato bello così. Il mio uomo, mia figlia e la mia migliore amica. #tuttol’amoredelmondo.
E poi il nostro momento di gloria l’abbiamo avuto comunque. Una cenetta “romantica” nel mio giappo fiorentino preferito Hoseki (se vi capita di passare da Firenze e amate il Sushi io ve lo consiglio!) sorseggiando un’intera bottiglia di vino bianco. Ridere. Ricordare. Spettegolare. Confessare. Solo noi due. Solo Silvia e Serena. Un conto da signorine per concludere. É stato bello. Bellissimo. E poi tornare a casa e trovare Lavinia ancora sveglia che gioca con il papà e vedere la sua faccia nel riconoscerci e il suo correre incerto e assonnato ad abbracciarci ha reso la serata ancora più speciale. Anche per Silvia, ne sono certa.
Ecco, quello che cambia quando una donna diventa mamma è sicuramente questo, il suo spazio personale. E per quanto si possa amare un figlio, per quanto sorridi felice guardando la tua bambina che se la ride a crepapelle giocando con il suo papà, per quanto la vita con lei sia molto più dolce, colorata e sfrenata, la serata con la TUA Amica, ecco quella manca. É difficile riuscire a ritagliarsi del tempo, riuscire ad incastrare anche solo un aperitivo quando si hanno orari totalmente differenti e sembra di vivere su due pianeti diversi. Io mamma, lei bambini non ne vuole. Figuriamoci un po’. Ma quando si riesce nell’impresa titanica…quello spazio conquistato è ancora più importante. E ti ricarica e ti ripaga di tutto.
Forse con una vita un po’ meno zingara sarebbe stato più semplice…ma a me e a Silvia le cose semplici non sono mai piaciute.
Sere-mamma-dal-primo-sguardo
Bello….bello…ma non puoi farmi piangere ad ogni post però eh !!! Siete una bella coppia!! 😉
Qualcuno potrebbe dire che è impossibile, ma leggendo questo articolo sono davvero rimasta senza parole, davvero. Inutile dire che ho pianto, inutile dire che sentirmi dire certe cose, vederle lì scritte… mi ha resa davvero felice e orgogliosa del rapporto meraviglioso che siamo riuscite a creare. A creare insieme, sempre. Tra momenti di gioia e momenti difficili, momenti di vicinanza fisica e di distanza, sempre e solo fisica. Perchè alcuni rapporti, rapporti speciali, privilegiati, sopravvivono a qualunque cambiamento. Si cambia insieme, si cresce, magari in maniera diversa, facendo scelte opposte, ma questo non significa che cambino i sentimenti . Le cose vere, quelle importanti, restano sempre. SEMPRE. E le colpe in questi casi non esistono.
Trascorrere insieme tre giorni di fila la scorsa settimana, dopo tanto tempo, è stato un regalo grandissimo. Ritrovare un momento tutto nostro e rendersi conto che nonostante tutto, nonostante tutti i cambiamenti di questi anni basta ancora guardarsi per un secondo per capire che alla fine nulla è cambiato davvero, è stata solo la conferma di quello che abbiamo sempre saputo. Che la mia amica, quella persona unica e speciale che ha sempre detto che io ho tutto quello che manca a lei e viceversa, è sempre lì, con una bimbetta che le assomiglia ogni giorno di più (non solo caratterialmente :-)))) e una vita un po’ più incasinata di prima, ma lei è sempre la stessa.
E vivere un po’ di più non solo lei ma anche la sua nuova famiglia mi ha aiutata a capirla ancora meglio. Per non parlare di quanto mi sono sentita figa quando Lavinia (che a questo punto si è meritata ad honorem il titolo di “giovane oca piena di belle speranze”) bella come il sole (e so che questo modo di dire ti ricorderà qualcosa Sere ma permettimi la “licenza poetica”) mi ha vista scendere dal treno e si è messa a gridare “zia”, piena di gioia e di stupore nel vedermi proprio lì :-). E’ stato un momento unico. Come tanti da sei anni a questa parte.
E ora la smetto, altrimenti ricomincio a piangere.
Buon compleanno Amour, grazie di tutto.
Ora piango io…E SONO IN TRENO!!!!❤