Venerdì sono tornata a casa presto dall’ufficio e dato che ultimamente passo meno tempo con Lavinia tra l’asilo e il lavoro, ho pensato di andare a fare un giro in centro con lei, per fare qualcosa solo noi due.
Però sapendo che alla scuola materna dorme meno di quanto fosse solita dormire (me la svegliano!!!!) e conoscendo il soggetto, le ho fatto una premessa: Lavinia ora andiamo ma al primo capriccio torniamo a casa.
Sorriso 55 denti: sì mamma.
Ore 17 usciamo con la bicicletta perché vuole la bicicletta, nonostante io le abbia consigliato il monopattino, perché ancora fa fatica e si stanca presto.
Un piano di scale, 100 metri fuori casa: mamma voglio il monopattino.
Torna i dietro, risali le scale, lascia la bici, prendi il monopattino, riscendi.
Ore 1715 a metà corso: mamma vorrei il gelato.
Bene, andiamo a prendere il gelato. (Anche se io avrei già avuto voglia, bisogno, diritto di fermarmi al primo bar e sgolarmi uno spritz).
Ore 1730 uscite da lì proseguiamo il giro e incrociamo un bambino con un chupa chupa.
La fine.
Mamma io voglio il chupa. (E io uno spritz)
Mamma io voglio il chupa. (E io uno spritz)
Mamma io voglio il chupa. (E io uno spritz)
No Lavinia hai mangiato il gelato, andiamo.
Una pazza isterica sarebbe stata più composta.
La minaccio ripetutamente di portarla a casa, ma non sortisco alcun effetto. Fino a che la prendo di peso, lei e il monopattino, fortuna che non ho anche lo Spritz, e mi avvio verso casa, passando per una strada secondaria. Capisce, si calma e promette di smetterla.
Ore 1745 la rimetto giù e torniamo sul corso principale. 100 metri più avanti, arrivata in piazza, ricomincia.
Mamma io voglio il chupa. (E io uno spritz)
Mamma io voglio il chupa. (E io uno spritz)
Mamma io voglio il chupa. (E io uno spritz)
No Lavinia hai mangiato il gelato, andiamo.
Di nuovo riappare la pazza isterica. Stavolta non vuole nemmeno più camminare. E vuole il ciuccio (che non ho).
A questo punto, dato che stiamo anche dando spettacolo (i nonnini e le nonnine mi passano accanto sogghignando e dicendo: capricci eh???? e io mi trattengo dal rispondere: no in realtà lei è posseduta dal demonio….), la afferro e la trascino verso casa.
Lasciami la mano, lasciami la mano, lasciami la mano, urla furiosa, manco la stessi torturando.
Di nuovo nella stradina “la libero” e le cammino avanti. Mi raggiunge, mi da la mano e mi dice: mammina stai attenta arriva una macchina. E fino a casa sorride beata e canticchia.
Posseduta credo lo sia per davvero.
E questo è quello che è successo dalle 17 alle 18.
Poi ci sono le mattine in cui frigna perché quei leggings non me li metto perché non mi piacciono, anche se ieri erano i suoi preferiti, quelli in cui piange perché no non mi alzo perché ho sonno e alla scuola dei grandi non vado, quelle sere in cui piange perché è caduta per terra una sciocchezza ed è una tragedia, quelle in cui piange perché mamma mi scappa la pipì ma vieni con me se no non vado, quelle in cui piange perché il bambolotto Filippo non ha il ciucciotto mamma trovalo, quelle in cui piange perché la carrozzina di Filippo ha la coperta messa male mamma mettila a posto, quelle in cui piange perché no il bicchiere rosa no, lo voglio verde, ma no verde no, lo voglio rosa, quelle in cui piange perché non dovevi mettermi il parmigiano, quelle in cui piange perché ma mamma non hai messo il parmigiano, quelle in cui piange perché nonostante i 3457544 pupazzi che ha in camera vuole proprio l’unico che è rimasto dalla nonna,….ecc ecc ecc.
Mesi fa ho scritto un post intitolato : avere una bambina di due anni e mezzo (sottotitolo, terrible 2).
Potrei rinnegare ogni singola parola di quel post forse scritto perché Lavinia nonostante tutto è stata gestibile. Fino ad oggi. Anzi fino a qualche settimana fa quando è diventata la bambina più capricciosa del mondo.
Per questo, considerando che i due sono terribili ma che nessuno ha pensato di avvisare che i tre sarebbero stati anche peggio, ho deciso che ci penso io.
Io darò un nome a questi “……..” 3, in modo che altre mamme non arrivino impreparate come me. Sprovvedute come me. Illuse come me.
Mi serve quindi il vostro aiuto. Definitemi in una parola come sono i tre per voi, e creiamo questa benedetta definizione.
Sere-mammadalprimosguardo: capricciosi.
Primo anno di asilo?
Mi sembra tanto il mio Minion l’anno scorso… ecco: http://mammaalcubo.altervista.org/capricci-quotidiani
Se intendi scuola materna sì, ma viene da due anni di nido, quindi non è il distacco di per sé a renderla più capricciosa. Sicuramente la materna c’entra perché dorme meno di quanto è abituata a dormire (la svegliano) e allora sì che diventa nervosa. Ma è così da prima di cominciare la materna, da questa estate…quindi mi sa che sono proprio i tre…In ogni caso, non si affronta! 😀
Già, io ero sull’orlo della crisi!
Le mattine mi faceva impazzire, e poi quando arrivava anche il fratello da scuola non ti dico che concerti…
Una volta è andata mia suocera a prenderlo all’asilo (ci alterniamo io, mia mamma e i miei suoceri) e ha fatto una sceneggiata così potente perchè non voleva la nonna che a lei è venuto il magone mentre me lo raccontava e ha capito di cosa le parlavo.
Come dici tu, sembrano indemoniati in quei momenti di protesta e non so proprio se ci sia una soluzione a breve termine.
Se ti può consolare, quest’anno il mio sta andando molto meglio. Compie i 4 lunedì 🙂
mi consola sì, però ho solo un dubbio…non è che poi ai 4 arriva un’altra divertente sorpresa? 😀 Ti prego, in caso, avvisami prima!
i miei sono i terribili due ancora… e considera che sono doppi i capricci… mi hanno detto che con i gemelli i 3 vanno un po’ meglio.. ma ora tu mi fai venire i dubbi… in ogni caso .. Helpppppppppppppppppp
No ragazze, non ditemi così! Io sono ancora in quella fase di beata innocenza (mamma di un pupo di 13 mesi, che ancora non parla)…e già mi rendo conto che il ragazzo ha un caratterino niente male!!! Non ero pronta ad affrontare i 2…se ora mi dite che pure dai 3 bisogna fuggire…medito seriamente di emigrare alle Bahamas!!!! 😀
Il mio ha quasi 5 anni e sulla base della mia “esperienza” ti potrei dire: scegliamo le battaglie da combattere.
Vuoi il gelato e un chupa? Ok, magari sarà un pomeriggio migliore…Per il “quieto vivere” diciamo.
Ovvio, non cedere su tutto e imporsi sulle cose importanti.
M