Lavinia, il nido e… le petit club

Come già anticipato Lavinia va al nido. Dopo un anno a casa in maternità lo scorso settembre ho dovuto ricominciare a lavorare. In realtà ero anche contenta di farlo perché 365 giorni a casa con lei mi stavano esaurendo. Amo da morire la mia bambina, è divertente, indipendente e intraprendente. Ma è anche impegnativa, vuole sempre fare a modo suo e non si ferma davanti a niente. Ora che ha quasi due anni poi è anche naturalmente curiosa e più vivace di prima. Insomma un vulcano di energie.

Io da parte mia prima di diventare mamma vivevo da sola da 5 anni. Ero abituata a fare tutto secondo i miei ritmi. Che erano solo miei. Quindi il dover vivere in base ai ritmi di qualcun altro, anche se di una figlia tanto voluta, mi ha destabilizzata. Ore di sonno perse in primis. Quindi quando abbiamo deciso che al compimento del primo anno sarebbe andata al nido avevamo anche ipotizzato un mio miglioramento psichico…( che non è forse ancora arrivato :-P).

La prima settimana abbiamo fatto l’inserimento. Porti la bambina a scuola e rimani lì con lei. La fai interagire con le maestre e gli altri bambini, rimanendo però sotto il tuo(suo) controllo. La seconda settimana la portavo, la lasciavo lì da sola per un po’ di tempo (mezzorette a crescere) e poi andavo a recuperarla. La terza settimana l’ho definitivamente inserita perché io ho ripreso a lavorare.

Ovviamente, nonostante il buon carattere di Lavinia, ci sono stati episodi di pianti…compreso il mio arrivata nel parcheggio della ditta dopo averla “lasciata”. Da una parte il senso di colpa del saperla lì, confusa, perché se fino al giorno prima è stata sempre con te, per quanto sia una bambina compagnona, avrà ben il diritto di chiedersi dove tua sia finita….dall’altra parte però una sensazione di “libertà” che non provavo da tempo. Finalmente al lavoro, tra adulti, a parlare d’altro al di fuori di pannolini, pappe e bambini. Che poi non è proprio così perché contemporaneamente a me sono diventate mamme altre colleghe per cui ci si ritrova spesso a parlare di loro. Ma è un’altra cosa….

Ad ogni modo tolti un paio di pianti (di Lavinia, non miei, io mi sono ripresa un secondo dopo aver pensato di essere triste..:-D) è andato tutto alla grande. Lavinia va volentieri al nido, gioca, collabora e osserva gli altri, da cui impara un sacco di cose. Le verdure che a casa non mangia, al nido le divora. Le parole che piano piano stanno uscendo dalla sua boccuccia a cuore le ha sentite da altri bimbi. Canta e balla canzoni che io non conosco e mi guarda come per dire: mamma ma come sei retrò! È soprattutto gioca con gli altri bambini. Impara a socializzare e a relazionarsi. Niente di più importante…

Indipendentemente dal fatto che io abbia dovuto ricominciare a lavorare e che quindi la nostra sia stata una scelta “obbligata” l’avremmo iscritta lo stesso. Per me come dicevo ma soprattutto per lei. Ai bambini fà bene stare con altri bambini. Lavinia avrebbe potuto restare con la nonna, come fa al pomeriggio fin tanto che torno dal lavoro. Ma, avremmo sicuramente perso mia mamma..;-)…e lei non sarebbe “cresciuta” così tanto. E poi i nonni li viziano. É un dato di fatto. Quello che hanno fatto con te per insegnarti a dire così fare così non pensare così, se lo dimenticano nell’istante in cui diventano nonni. Si fanno fare e dire qualsiasi cosa. Ora ci sei tu in quel ruolo “scomodo” di educatore, tu che cerchi di far capire alla bambina che non deve fare quello, né dire quell’altra cosa….Poi la lasci alla nonna, vai a lavorare…rientri e ti ritrovi un figlio non tuo…:-D

Ovviamente se è vero che i nonni fanno e si fanno fare di tutto, è anche vero che senza mia mamma sarebbe stato tutto molto più difficile…Ma senza il nido anche.

Assolutamente a favore quindi del nido, per la stabilità della mamma e per la crescita dei bambini. Assolutamente no invece la frequenza al Petit Club.

Siamo tornati ieri da una vacanza in Sicilia, in un Club Med. Avevamo messo in preventivo che, trattandosi di una gruppo francese, potessero esserci francesi, ma non che noi italiani fossimo così “ghettizzati”. Abbiamo scelto questo villaggio perché a differenza di altri anche italiani, oltre al mini club, di cui sono una grandissima fan, esiste il Petit Club. É il mini club versione nanetti. Prendono i bambini dai 2 ai 4 anni. L’idea iniziale era di iscrivere Lavinia per qualche ora la mattina, in modo da concederci un po’ di pausa dal ruolo genitoriale.

Ricordo che prima che mio papá si innamorasse di Formentera, andavamo sempre in villaggio in vacanza. Ai miei tempi era la Valtur la scelta . Uscivo di casa alle 9 e ci ritornavo alle 22. Mio padre si riposava, io mi divertivo come una matta. A fine vacanza piangevo sempre perché non volevo tornare a casa.

Solo un anno é stato un incubo. Eravamo a Santa Teresa di Gallura, in Sardegna. Villaggio club Med. Due settimane da dimenticare. Ma pensavo fosse perché all’epoca ero piccola, non parlavo francese e quindi non potevo divertirmi. Anche perché sono tornata in un club Med da adulta, in un villaggio 18-30 (vietato quindi ai minori di 18 e agli over 30) ed è stata una delle vacanze più belle della mia vita. Si parlava francese sì, ma non solo.

Così abbiamo approfittato di una offerta e siamo partiti. Destinazione Kamarina.

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Arrivati qui scopriamo che per avere accesso al Petit Club bisogna aver compiuto due anni. Lavinia ha 22 mesi. Non importa che sia più sveglia e indipendente di altri coscritti con qualche mese in più. É una regola del gruppo ci dicono. Anzi, ci dice una animatrice. Perché la stessa sera, incrociando casualmente la direttrice italiana facciamo due chiacchiere. L’indomani ci aspetta al Petit Club per l’inserimento di Lavinia….soliti inciuci da italiani…:-)

Inserimento che però dura solo 15 minuti. I bambini fanno accoglienza dalle 9 alle 10, il che significa che se la porti alle 9 passa un’ora a guardarsi in faccia con gli altri nanetti. Dalle 10 alle 1115 cantano, giocano. 1130 vanno a mangiare. Alle 12 dormono, alle1430 se fai il part time puoi andare a prenderla. Se no altre ore a cantare e giocare. Ma i bambini così piccoli al mare non vengono portati. Restano segregati dentro al club e usano se va bene la piscinetta privata.

Considerando che Lavinia non si sveglia (per fortuna) alle 7 come quando va al nido, col cavolo che alle 12 avrebbe dormito. E con delle sconosciute per altro. Poi anche dormendo…recuperandola alle 1430…cosa avremmo fatto fino alle 16 orario in cui finalmente il sole concede il bagno in mare? Infine anche decidendo come avevamo pensato di portarla solo al mattino e di prenderla prima di pranzo per farla stare con noi (e vedere cosa mangiasse, dato che con il caldo spesso non ha fame) alla fine avrebbe giocato un’ora. E per giunta in francese dato che ci é capitato di vedere il mini club in azione e di constatare che fossero tutti francesi e zero italiani.

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I bambini italiani erano tutti con i genitori. E non perché mammoni come si pensa di solito dei nostri figli, ma perché in quel villaggio erano in minoranza. Schiacciante.

Gli orari quindi non combaciavano con le nostre esigenze. In più nei 15 minuti in cui l’abbiamo lasciata lì abbiamo visto lo sconforto nei suoi occhi….come a dire: ma io qui cosa ci faccio? Saranno stati 20 bambini, tutti con ciuccio in bocca a piangere….ora, va bene se devo andare a lavorare, il nido è necessario. Ma i bambini hanno tempo di inserirsi e di sentirsi tranquilli. Se si tratta invece solo di una settimana e di una scelta “egoistica” di noi genitori per poterci rilassare un po’, allora no. Anche perché se si chiamano “vacanze” per noi, sono comunque vacanze anche per loro. E tali devono essere. Altrimenti tanto vale lasciarli a casa. Nel loro mondo.

Ad ogni modo, senza Petit Club la nostra é stata una bellissima vacanza. Impegnativa certo, ma insieme. E abbiamo fatto amicizia lo stesso, anche senza l’aiuto degli animatori.

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E poi con la vita da villaggio hai la possibilità di far acquisire sicurezza ed indipendenza ai bambini. Che si sentono liberi di fare, nella tranquillità di noi genitori di sapere che sono comunque “protetti”… Tuffi in piscina senza braccioli a parte…:-D20130811-14464020130811-144657

Voto 10 quindi alla vacanza, alla faccia del Petit Club. Quando sarà più grande riproveremo. Se vorrà potrà andare al Mini Club. Ovviamente però non sceglieremo Club Med. Per ovvie ragioni.

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