La mia prima volta…

Sono partiti alle 14. Direzione Firenze. Giacomo, nonna e Lavinia. Seduti in macchina mi hanno fatto ciao ciao e io, affacciata sul terrazzo a spiarli, ho fatto lo stesso. Li raggiungo domani, perché Natale lo passiamo a Firenze, ma oggi non potevo partire. E così, in accordo con Giacomo abbiamo deciso che loro avrebbero anticipato il viaggio e io li avrei raggiunti l’indomani. Anche perché, così, ne avrei approfittato io, riposandomi. E avremmo solidificato il rapporto padre/figlia facendo fare loro un viaggetto in solitaria.
Per stare tutti più tranquilli però la nonna è partita con loro. Come salvagente.
Primo perché quattro ore in macchina sono lunghe da far passare se mai Lavinia decidesse di far casino. E poi perché, non riuscisse a dormire stasera senza di me, ci sarebbe comunque lei, che ogni pomeriggio la porta a nanna senza storie.

Giacomo era elettrizzato. Da una parte la gioia di portarmela via, fosse anche solo per farmi staccare un po’ da Lavinia, dall’altra l’ansia della prima volta. La prima loro volta senza di me. Mangiare, dormire, giocare. Tutto senza mamma. Solo loro 2.

La loro prima volta coincide poi anche con la mia…

La prima volta che Lavinia si allontana da me 400 km.
La prima volta che io e Lavinia stiamo separate per 27 ore di fila.
La prima volta che io e Lavinia non dormiamo insieme.
La prima volta che posso cazzeggiare allegramente senza dovermi preoccupare di cena, pannolini e ciuccio.
La prima volta che posso chiudere gli occhi senza sapere che da lì a breve potrebbe risvegliarsi o risvegliarmi con pianti, versi o cazzotti.

La prima volta di tutto da quel lontano 19 settembre 2011.

Nel programmare questa separazione mi era sembrato tutto facile e liberatorio. Non ho nemmeno avvisato le mie amiche perché quello di cui ho bisogno è RELAX in solitudine.

Niente aperitivi
Niente cene
Niente chiacchiere

Solo io. Tv, divano, qualche schifezza da smangiucchiare, iPad, un po’ di musica. Ma solo io. Ho bisogno di staccare la testa per 24 ore, e di riposare. Credo di averne diritto, oltretutto. Sono una brava mamma lo stesso, anche se oggi, 825 dopo la sua nascita, prendo un giorno di ferie.

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Ma nonostante io sappia che questo mini distacco farà del bene a tutti, so anche che mi mancherà. E che probabilmente mi sveglierò duecento volte lo stesso, cercandola. Oggi mentre le mettevo il giubbotto e le raccontavo che non sarei andata con loro ma che avrebbe dovuto lo stesso fare la brava, mi si stringeva il cuore. Perché alla fine, anche se non la vedo per un giorno, io mamma ci resto lo stesso. Anche a 400 km di distanza.

Fai la brava amore mio, che mamma domani arriva.

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Sere-mamma-dal-primo-sguardo

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