Torna la stagione fredda e con essa arrivano i primi malanni: e lo spettro della febbre.
A casa nostra la febbre non ha mai fatto troppa paura: sicuramente perché è venuta a farci visita poche volte.
Ma anche e soprattutto perché il mio pediatra mi ha spiegato fin da subito che la febbre è un meccanismo di difesa: se arriva la febbre significa che il corpo sta reagendo ad un’infezione.
Infatti le mie bambine hanno avuto la febbre solo in occasione dei vaccini o quando Ludo ha avuto la varicella o Lavinia la scorsa estate quando ha avuto quella settimana di passione.
Febbre che arrivava anche a 39, poi scendeva e risaliva.
Sicuramente era fastidiosa, per lei e per le medicine che doveva prendere, ma non eravamo troppo preoccupati perché, finché ci sono questi sbalzi, è del tutto normale. È quando la febbre non scende nemmeno con l’antipiretico che c’è da preoccuparsi.
In linea di massima quindi io ho sempre seguito le indicazioni del mio pediatra:
-se il bimbo ha meno di trenta giorni e fino ai tre mesi di vita: è molto importante non perdere tempo e contattare subito il pediatra;
-dopo i primi tre mesi e fino al compimento del primo anno di età: è consigliabile rivolgerci al nostro pediatra entro ventiquattro ore dalla comparsa della febbre. Se la febbre è associata ad altri sintomi anticipare la telefonata, così da poter fare una valutazione tempestiva di quanto in atto in quel preciso momento;
-dopo il primo anno di età: se nonostante la febbre il nostro bimbo non ha altri sintomi, ed è vivace e reattivo, allora possiamo anche aspettare due o tre giorni prima di chiamare il pediatra, sempre monitorando il bambino annotandoci eventuali segnali e dolori che il bimbo possa segnalarci.
La scorsa settimana ho partecipato con alcune mamme blogger ad un evento chiamato “Che Giungla questa febbre” dove esperti del settore ci hanno fornito le linee guida della società italiana di pediatria sulla gestione della febbre .
Linee guida in assoluto accordo con il mio pediatra. Fortunatamente 🙂
Ci hanno subito spiegato che bisogna sempre considerare le condizioni generali del malato, vale a dire gli altri sintomi (respiratori o altri) e che ogni bambino è a sé: ci saranno bambini che a 37.5° saranno parecchio abbattuti e altri che nonostante i 39° salteranno come grilli.
Va assolutamente sempre guardata la situazione in generale e non bisogna solo focalizzarsi sul termometro.
Inoltre ho scoperto che tutti i dolori che svegliano i bambini di notte sono campanelli di allarme da non sottovalutare: spesso infatti pensiamo a incubi e a capricci, ma potrebbero essere il primo segnale di qualcosa che non va.
Infatti se io penso alle mie figlie posso tranquillamente affermare che le notti più agitate sono sempre state seguite da malanni, che fosse un semplice raffreddore o un episodio più importante di febbre.
Il dottor Pagani, pediatra del Pronto Soccorso Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, che ha tenuto l’incontro, ha chiarito ancora una volta che la febbre è un meccanismo di difesa del corpo e ha evidenziato alcuni passaggi fondamentali che vado ad elencarvi, attraverso un semplice quiz, vediamo se siete preparate (non barate).
Con cosa si misura la febbre?
a) termometro digitale
b) termemetro auricolare
c) termometro frontale
SOLUZIONE: la febbre si misura sempre con un semplice termometro digitale. Buttate pure tutti i termometri da tempia, polso, orecchio, iPhone. E tornate al vecchio termometro digitale, più affidabile e preciso. (Io sono riuscita una volta a provare la febbre a Lavinia cinque volte con cinque termometri diversi, perché ognuno di essi mi dava valori nettamente differenti e io ero entrata in confusione. Da quella volta sempre e solo digitale. Che costa anche decisamente meno.
Dove si misura la febbre?
a) sotto l’ascella
b) nel sederino
c) sotto la lingua
SOLUZIONE: la febbre si misura sotto l’ascella sempre, anche nel neonato. Non in bocca, non nel sederono, perché si rischia di fare male al bambino e poi si creano anche dubbi sull’interpretazione della temperatura. -5, + 5, tolgo 5, metto 5, chi non è mai andato in confusione con la temperatura rettale rispetto a quella esterna? O chi provando la febbre nell’orecchio, o in bocca, è stato colto dal dubbio se fosse interna o esterna? Ecco, basta. La febbre si prova solo sotto l’ascella. (Ve lo dice anche Ludo:-D)
Come abbasso la febbre nel bambino?
a) coprendolo per farlo sudare
b) con antipiretico
c) con le spugnature
SOLUZIONE: somministrando antipiretico quando necessario. Assolutamente non usare spugnature, soprattutto se fatte con l’alcool che non solo non servono, ma sono anche dannose e tossiche (in letteratura scientifica vengono evidenziati alcuni casi di coma). Diverso il caso di qualche impacco con pezze sulla fronte, il famoso fazzoletto bagnato con acqua tiepida e posato sulla fonte, per dare sollievo. In questo caso, trattandosi di una coccola, male non fa. Inoltre se il bambino ha la febbre devo scoprirlo e non coprirlo per farlo sudare. Se anche il bambino ha i brividi è normale, perché i brividi producono energia e calore generando un movimento dei muscoli; si suda per portare il corpo ad una temperatura più bassa. I brividi e il sudore sono due risposte normali del nostro organismo alle variazioni del nostro termostato.
In caso di febbre quando posso somministrare medicinali?
a) a 37,5°
b) a 38,5°
c) dipende
SOLUZIONE: in generale non si dovrebbero somministrare antipiretici al di sotto dei 38.5°, ma vale la regola del buon senso: se un bambino a 37.5° si lamenta, piange e ha dolore posso dare un antipiretico, così come se un bambino a 38.5° è tranquillo posso evitare di somministrarglielo.
Ogni quanto devo somministrare l’antipiretico?
a) a seconda della temperatura e dell’età del bambino
b) ogni volta che la febbre si alza
c) rispettando la posologia indicata sul bugiardino
SOLUZIONE: l’antipiretico va somministrato in base al peso del bambino e non all’età e vanno rispettati i tempi: questo vuol dire che se tra una dose e l’altra devo aspettare sei ore, aspetto sei ore senza farmi prendere dall’ansia. In un bambino, è più pericolosa una medicina data nel modo sbagliato che la febbre.
Test finito. Le sapevate tutte? Sì? Bravissime!
Devo ammettere che questo incontro è stato molto interessante, anche per levarci quei dubbi che spesso vengono a noi mamme. Un momento al quale ho prestato particolarmente attenzione poi, Ludo e Nutella permettendo, è stato quando si è parlato di convulsioni, avendo una carissima amica la cui bimba ne soffre da sempre.
E sono stata felice si scoprire e di poterle dire che bisogna fare attenzione alle convulsioni febbrili quando si manifestano per la prima volta in un bambino al di sopra dei 5 anni (perché possono essere segnali di altre malattie come l’epilessia); al di sotto di questa età (come la sua bimba) non bisogna preoccuparsi.
Certo fanno paura, soprattutto quando il bambino ha la sua prima convulsione e la mamma non sa cosa deve fare; ma è importante sapere che, nonostante purtroppo non si possano prevenire, perché possono arrivare improvvisamente sia in caso di innalzamento che di abbassamento della temperatura, in linea di massima non sono pericolose.
Cose da fare durante la convulsione:
-tenere l’orario di quanto dura la crisi per poterlo comunicare al medico;
-tenere sdraiato il bambino senza nulla attorno per evitare che si faccia male sbattendo contro qualche oggetto;
-non mettere le dita in bocca al bambino e non toccare soprattutto la lingua, temendo che potrebbe far soffocare il bambino; Il corpo, a causa delle convulsioni, nella fase tonica, subisce contrazioni muscolari che ne impediscono il soffocamento.
Solo quando la convulsione è passata, dato che il corpo subisce un rilassamento muscolare, allora a quel punto mettere il bambino di lato, su un fianco, nella posizione laterale di sicurezza.
Al pronto soccorso inoltre, è importante andare dopo la prima convulsione (e non a ogni episodio) o se la convulsione dura più di 5 minuti le volte successive. Altrimenti, un bel respiro e aspettiamo che passi.
Sere-mammadalprimosguardo
(Evento realizzato con il patrocinio della Casa Pediatrica ASST Fatebenefratelli Sacco e il contributo non condizionato di Reckitt Benckiser)
Ciao serena, grazie per le informazioni.. saranno utili a molte mamme soprattutto le informazioni riguardo le convulsioni febbrili.. purtroppo so’ bene di cosa parli in quanto la mia seconda bimba ne soffre .. anche a me in ospedale hanno rassicurato dicendo che in corso di febbre e nel bimbo sotto i 5 anni sono di solito innocue ma comunque nonostante le varie rassicurazioni , l’episodio febbrile non lo vive più come prima, l’ansia ti assale e si spera sempre che non risucceda( a me e’ Capitato più volte purtroppo)..comunque credo sia molto utile l’informazione perché non dico che uno si tranquillizzi se dovesse capitare, ma almeno si ha la conoscenza che qs fenomeno può capitare e nn si e’ In pericolo di vita .. grazie mille , un abbraccio Silvia
Ciao Silvia immagino, deve essere terribile, davvero. Però come dici tu spero di aiutare a capire come comportarsi. baci