La donna che sarai…

A volte guardo Lavinia e me la immagino grande.

Me la immagino alta come me (o con qualche cm in più che non guasta mai), ma molto più magra, con il fisique du role del suo papà. Senza problemi di linea o di ritenzione.

La classica tipetta che mangia tutto e non ingrassa. L’invidia delle sue amiche.

I capelli castano chiaro, lunghi e lisci, che ovviamente odierà perché li avrebbe preferiti ricci. Gli occhioni verdi, che cercherà di mettere in evidenza con il mascara, incorniciati da quelle bellissime e folte ciglia che ha, a differenza mia. La sua bocca a cuore enfatizzata da un velo di gloss.

E il suo sorriso bellissimo, che spero sia anche perfetto, se riesce ad ereditare i meravigliosi denti di papà.

Poi me la immagino cazzuta. Con la risposta sempre pronta.

Anarchica, controcorrente. Poco disposta a sottostare alle regole, alle imposizioni. Ma educata e gentile. Un po’ figa di legno (nell’accezione positiva del termine), con la sua Louis Vuitton al braccio e le All Star ai piedi. Ma con la capacità di saper stare in mezzo alla gente, di saper ridere e far sorridere gli altri.

Me la immagino una donnina affettuosa, soprattutto con il suo papà, per cui avrà un profondo amore di cui sarò certamente gelosa (soprattutto dopo le nottate che mi ha fatto passare :-D).

Ma anche mia complice. O meglio spero che in me trovi una complice ed un’amica.

Sul lavoro che potrebbe fare ho parecchie opzioni disponibili.

Forse l’attrice, data la mimica facciale e la paraculaggine che già oggi dimostra.

Ma se così non dovesse andare, anche perché ho ricordi di me da bambina, in cui mia madre mi diceva esattamente la stessa cosa, e io attrice non sono (ahimè), potrebbe fare la veterinaria.

Avrei voluto farla io, studiare per poter salvare i cani. Per sapere cosa fare davanti alla mia Margot malandata. Ma sapevo che il mio cuore non avrebbe retto davanti a certe cose. Non sono riuscita ad andare oltre e ho rinunciato in partenza. Perché sapevo che avrei sofferto ogni giorno.

VET

Oppure potrebbe diventare un’etoile, magari dell’Opera di Parigi, o semplicemente la prima ballerina di un corpo di ballo in tv. La nuova Cuccarini.

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O un avvocato con le contro palle, decisa, poco arrendevole e padrona della situazione. Una che quando te la trovi di fronte dici: ecco quella donna sa il fatto suo. Sempre che non capisca che tutti quei mattoni del primo anno di legge sono troppo pesanti pure per lei, così come lo sono stati per me.

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E prima o poi (meglio poi, altrimenti papà Giacomo sviene) una mamma premurosa. Dolce. Attenta. Perfetta.

Le auguro di essere una donna serena. Realizzata. Che riesce in quello che fa e che se non ci riesce, ci riprova.

Spero che non debba mai conoscere la bassezza di certi uomini, ma che se anche dovesse inciampare, che abbia la grinta e l’orgoglio per rialzarsi in fretta. Senza tergiversare.

Spero che impari ad essere coraggiosa. Indipendente. Ma che sappia anche che la fragilità non è per forza un difetto. Che sappia essere sensibile davanti a certi drammi, così come lo sono io. Magari con la lacrima meno facile di me soprattutto quando vede i film in tv. Che conosca l’empatia. Che sia generosa. Ma che sia burlona come il suo papà.

Spero che veda nella nostra famiglia un porto sicuro in cui tornare. Ma che abbia voglia di sperimentare. Di viaggiare. Di conoscere. Di imparare.

Spero che non si faccia attirare dalle esperienze giusto per fare. Che sappia riconoscere un imbroglio, che lo sappia annusare. Che si fidi sempre delle sue sensazioni, e (quasi) mai delle parole degli altri. Perché solo così può sbagliare da sola. E imparare.

Insomma spero che la Lavinia che verrà sia tutto quello che io non sono riuscita ad essere, e molto di più. Ma soprattutto spero che sia sempre felice, sana e fortunata.

Così come lo è ora.

Sere-mamma-dal-primo-sguardo

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