Mia madre dice di me che sono un duce. O meglio lei dice che sono una con le palle ma io lo so cosa pensa davvero: che esagero e sono troppo severa.
Io invece mi definisco una rompiballe. Ma qualcuno in casa deve pur avere questo ruolo.
Tengo molto all’educazione delle mie figlie: sono arrendevole o cedo su stupidate. Ma sulle cose serie no.
Non sopporto i bambini maleducati e men che meno sopporto i genitori menefreghisti.
È vero che i bambini sono bambini, e vanno trattati da tali, ma è anche vero che i bambini saranno gli adulti di domani e se non vengono indirizzati nel modo corretto, potrebbero poi avere problemi nel futuro. O crearne.
Quindi preferisco sempre essere dura quando serve, facendo capire che ci sono delle regole, poche per carità, ma vanno rispettate.
Si rimette in ordine dopo aver giocato, si dice grazie/prego/salute/per favore, si saluta sempre chi ci saluta e si sta a tavola a mangiare.
Niente di particolarmente difficile ma regolette importanti.
Ho attraversato la fase dei terribile 2 con Lavinia senza troppa fatica. I tre sono stati veramente più difficili, ve l’avevo raccontato. Ma tutto sommato poi si sono risolti.
È vero quando dicono bambini piccoli problemi piccoli, bambini grandi problemi grandi.
Ma a conti fatti, se anche i problemi crescono proporzionalmente ai bambini, è anche vero che più crescono, più ci si può ragionare. (Escludo il periodo dell’adolescenza perché ancora non sono entrata, fortunatamente, in quel terribile vortice.)
Mentre quando Lavinia faceva i capricci a tre anni, o quando la Ludo ora si butta a terra per ottenere quello che vuole, o urla al punto da spaccarmi i timpani, l’unica cosa che potevo/posso fare era ignorare.
Non ho mai ceduto ad un capriccio. Non quando un capriccio era tale e non un bisogno reale di qualcosa.
Quando intuivo che stavano cercando di sfidarmi o di vedere fino a dove potevano arrivare, non davo loro sfogo.
È ovvio che come capita a noi di essere nervosi e di farci trascinare dallo stress, anche i bambini spesso sono vittime dello stesso male e questo può sfociare in un capriccio. Quindi cerco sempre di capire perché siamo arrivati a “capricciare“.
Ma sono sempre stata dell’idea che se ignorato il capriccio sarebbe prima o poi passato, (lasciando il posto ad un terribile mal di testa, ma questo è un altro discoro), altrimenti mi avrebbe fatto entrare in un circolo vizioso.
Si sa i bambini sono bravissimi a cogliere al volo le debolezze dei genitori e spesso giocano proprio su questo per farci impazzire e ottenere quello che vogliono.
Quello che ho sempre fatto è stato parlare alle mie figlie con tono deciso. Ovvio, mi sono spesso fatta trascinare dal momento e ho urlato anche io, pur sapendo che stavo sbagliando, ma non sono un robot, sono una mamma e non una mamma con la verità in tasca.
Vado a tentativi. Con la Ludo poi, tendo ad essere un po’ più permissiva, perché non ha ancora due anni e ancora non riusciamo a comunicare come posso fare con Lavinia, ma anche lei delle piccole regole, che sta imparando a conoscere: sulla nanna, la pappa, il gioco.
Un passetto alla volta. Esattamente come fatto con Lavinia, anni fa.
Però quando ora mi dicono che Lavinia è una bambina buona ed educata, per quanto sia una bambina vivace e chiacchierona di 5 anni, mi convinco che sto facendo bene.
Forse da grande avrà da dire, qualcosa. Questo non lo so. Ma sto provando a fare del mio meglio perché capisca che se non la assecondo o se “la sgrido sempre“, come dice lei, è per il suo bene. Poi la abbraccio e le dico che le voglio bene, ma se c’è da essere ferma e risoluta, non mi tiro certo indietro.
Sono così nella vita e punto a esserlo anche con loro. Sperando di aiutarle a crescere nel modo migliore. Forti, sicure e amate.
Voi come vi comportate davanti ai capricci’ Ignorate o assecondate?
Sere-mammadalprimosguardo