Aiuto, il mio bambino ha la mononucleosi

La chiamano malattia del bacio, quando qualcuno ne viene colpito si pensa subito ad adulti o quanto meno ad adolescenti già “svezzati, ma la verità è che la mononucleosi colpisce anche i bambini in età pediatrica.

Questo perché il virus della mononucleosi non particolarmente frequente che a volte però provoca piccole “epidemie”si trasmette in modo diretto attraverso le goccioline della tosse, degli starnuti e della saliva, e indirettamente mediante l’utilizzo promiscuo di posate, bicchieri, rossetto ecc.

Ecco quindi che non è necessario che ci sia uno scambio di saliva, ma basta un semplice starnuto. E si sa che alla scuola materna si starnutisce tanto.

Esattamente come i suoi “parenti” (virus della varicella, dell’herpes labiale, del cosiddetto fuoco di Sant’Antonio), una volta entrato nel corpo, il virus della mononucleosi rimane latente anche per molto tempo, e, anche se raramente, può essere risvegliato dando luogo a recidive della malattia.

sintomi mononucleosi

  Tante volte infatti si scopre di aver avuto questa malattia solo tramite esami del sangue e dopo aver passato la fase cruciale: è quindi spesso asintomatica o i suoi sintomi possono essere tranquillamente scambiati per altro.

Infatti la sintomatologia spesso poco chiara, soprattutto nel bimbo piccolo (mal di gola, lieve eruzione cutanea, febbre, stanchezza) fa sì che venga confusa con altre situazioni simili, così da non venire facilmente diagnosticata. Solo in un 5-10% dei casi (bimbi più grandi, adolescenti e giovani adulti) si hanno sintomi manifesti, suggestivi della mononucleosi.

Come si manifesta la mononucleosi?

Ho cercato informazioni in rete e vi riporto ciò che ho trovato sul sito dell’ospedale Meyer di Firenze, in un articolo che tratta proprio della mononucleosi in età pediatrica.

sintomi mononucleosi

Dopo un periodo di incubazione di circa 15-30 giorni compaiono i primi sintomi di tipo influenzale, con malessere generico, stanchezza, nausea, a volte sudorazione e brividi.

Successivamente compaiono i sintomi più tipici della malattia: gola infiammata, placche biancastre sulle tonsille, deglutizione dolorosa, febbre alta, ingrossamento delle linfoghiandole del collo, esantema simile al morbillo, ingrossamento della milza e del fegato (soprattutto negli adolescenti). Questa fase dura dalle 3 alle 6 settimane, con una riduzione graduale dei sintomi fino alla loro scomparsa, ma il senso di spossatezza però può continuare ad essere avvertito per molto tempo, settimane o addirittura mesi.

Ecco perché a volte, spaventati da questa spossatezza, si va poi a fare esami più approfonditi e si scopre di aver avuto la mononucleosi.

Ovviamente se i sintomi sono manifesti e in concomitanza di altri casi di mononucleosi nella stessa classe o scuola la diagnosi è principalmente clinica: la certezza si ha solo eseguendo precisi esami del sangue e ricercando gli anticorpi specifici dell’infezione in atto. Il bambino affetto da mononucleosi è contagioso durante tutta la fase acuta della malattia: solo in alcuni casi il virus permane nella saliva per molte settimane, prolungando così la contagiosità del soggetto e quindi la diffusione della malattia.

E’ grave contrarre la mononucleosi?

La mononucleosi ha un decorso normalmente benigno e le complicanze sono rare. La più temuta è la rottura della milza, in seguito ad un trauma, quando questa è ingrossata. Ecco perché si raccomanda di evitare che i bambini/ragazzi cadano o facciano sport di contatto.

Come si cura la mononucleosi?

Non esistono farmaci specifici per la mononucleosi, ma solo terapie sintomatiche come il paracetamolo per controllare la febbre. L’importante è non somministrare mai gli antibiotici, poiché come in tutte le malattie virali non servono a nulla, ma anzi possono essere causa di effetti collaterali importanti.

Come prevenirla?

Difficile prevenire la mononucleosi, proprio perché i sintomi sono spesso difficili da interpretare e facilmente confondibili con altre malattie, e non si sa di averla, non si sa nemmeno di essere contagiosi. Come regole generali, sono sufficienti le normali misure di igiene, come usare bottigliette, stoviglie e asciugamani personali, lavare le stoviglie con il detersivo e evitare contatti diretti e indiretti con persone in cui la malattia è conclamata.

Dopo quanto si può tornare a scuola/palestra?

Il bambino può tornare a frequentare scuola e palestra dopo 3-5 giorni dalla scomparsa della febbre, ma se i disturbi sono stati importanti e il senso di stanchezza è forte, si consiglia di tenerlo sotto controllo per qualche settimana data la sua maggiore vulnerabilità verso altre infezioni.

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Sere-mammadalprimosguardo

 

2 commenti su “Aiuto, il mio bambino ha la mononucleosi

  1. Tutto corretto… Francesco l’ha avuta il mese scorso e le tue informazioni sono perfette. Un bacio

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