Una festa di metà ottobre

Ieri, giornata in cui Lavinia festeggiava i suoi primi 25 mesi…siamo stati invitati ad una festa, la bis cuginetta di Lavinia, Giorgia, è stata battezzata. Nata a fine maggio, nonostante i suoi soli quasi cinque mesi è stata un angelo.

Lavinia è stata battezzata quando aveva sei mesi. Per l’occasione noi avevamo scelto di fare una “cerimonia” in famiglia: noi, i nonni, le zie e padrino e madrina. Nessun altro. Ieri invece eravamo tantissimi. Tanti bimbi e tanti adulti. Giorgia è stata bravissima, una bambola.
A dire la verità anche Lavinia era stata altrettanto buona, a lei piaceva il libro del prete…era curiosa…lo toccava di continuo. Ma non ha mai pianto, nemmeno al momento del “bagnetto”.

Come vi ho detto io ho studiato dalla suore, ma non tanto per una questione religiosa, piuttosto perché trattandosi di una scuola privata i miei genitori credevano che sarei stata seguita meglio. Sono stata battezzata, ho fatto la comunione e la cresima, tutto come da prassi. Stessa prassi a cui è stato sottoposto Giacomo, pur studiando in scuole pubbliche. Nessuno dei due però va a messa (tranne che nelle occasioni particolari) o ha una fede particolarmente spiccata. Io credo in qualcosa, definire il cosa è un discorso troppo ampio. Ma so che se mai dovessi sposarmi non mi sposerei in chiesa. Perché per me un conto è il credo, un conto è il mezzo attraverso cui questo credo viene diffuso. Quando si è trattato di decidere se battezzare o meno Lavinia non abbiamo avuto dubbi. Lavinia era troppo piccola per decidere da sola e l’idea di decidere per lei è venuta spontanea. Alla fine tutti i genitori prendono decisioni per i propri figli fin tanto che sono piccoli. Fin tanto che non hanno la possibilità di scegliere. Per cui nonostante quanto detto sopra abbiamo deciso di battezzarla. Se poi un giorno deciderà di scegliere altre strade, sarà libera di farlo, ma secondo noi, il primo paletto andava messo.

In quell’occasione avevamo acquistato un abitino di Chloé preso ad un prezzo stracciatissimo all’Outlet di Serravalle Scrivia. Ci siete mai stati? No? Andateci! All’abitino avevamo abbinato il primo paio di scarpe ricevute in regalo dal nonno. Le prime Gucci.

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Lo sapete io vesto Lavinia principalmente da Zara perché trovo che abbia collezioni sfiziose, glamour con dei prezzi assolutamente allineati al fatto che, passata la stagione, verranno messi via. La stessa cosa vale per me, preferisco abbinare capi low cost ad accessori importanti. Come dire, posso indossare un abitino Zara, H&M, Dixie, abbinandoci però una borsa Miu Miu o una scarpa D&G. Per Lavinia poco cambia. Non avrà ancora borse super fashion ma ha giubbottini ricercati o scarpe degne di una vera shopping addicted.
Questi capi modaioli spesso poi ci vengono regalati, così come è stato per l’abitino indossato ieri, Burberry, che quella matta della zia Titti ha regalato a Lavinia per il compleanno.

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Andando al nido ed essendo una bambina piuttosto selvaggia, ci voleva un’occasione particolare per indossare questo abitino da bambolina. Occasione che è arrivata ieri con il battesimo. All’abitino abbiamo abbinato un paio di ballerine blu, nonostante il mio odio sfrenato per questo tipo di calzature, ma non potendo far indossare a Lavinia il tacco 12, ho dovuto cedere. In questo caso era l’accessorio ad essere low cost, dato che le ballerine le abbiamo acquistate da Zara. Così come le calze.

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Risultato impeccabile, no?

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