Centro di Traumatologia dello Sport e del Ginocchio, tra Preservation Joint e Ortobiologia

Ultimamente mi è capitato di sottopormi a delle sedute di osteopatia per un fastidio alla schiena: lo stress e l’ansia mi avevano giocato un bello scherzetto e occorreva un intervento mirato per potermi rimettere in piedi.

Già che mi facevo manipolare, ho parlato all’osteopata di un fastidio che ho al ginocchio destro, che senza alcuna causa specifica, a volte mi fa male. Non so se ho preso una botta che ho trascurato o se con l’età qualche cartilagine si è assottigliata, fatto sta che ogni tanto si fa sentire.

Ho scoperto così che siamo in tanti e che spesso questi fastidi vengono sottovalutati, sia che si tratti di traumi dello sportivo agonista, sia di quelli dei classici “sportivi della domenica” che distrattamente possono causarsi dei seri traumi e poi, proprio perché “amatoriali” altrettanto distrattamente non curarsene fino a quando poi il problema diventa più serio.

Per una buona qualità della vita è fondamentale prevenire i traumi attraverso un comportamento responsabile quando si pratica sport, ma ancora più importante è rivolgersi a strutture adeguate ed altamente specializzate.

A Roma dal 2019 ha aperto il CENTRO DI TRAUMATOLOGIA DELLO SPORT E CHIRURGIA DEL GINOCCHIO all’interno della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, dove vengono eseguiti interventi di alta specializzazione incentrate sulle patologie dello sportivo e sulla chirurgia del ginocchio. 

A dirigere l’unità è il dottor Ezio Adriani, stimato chirurgo che da anni si occupa della Traumatologia dello Sport e della Chirurgia del Ginocchio, vero punto di riferimento per i romani ma non solo.

Arrivano infatti da lui pazienti da tutta Italia, grazie agli ottimi risultati ottenuti negli anni.

L’attività clinica e chirurgica viene eseguita sia in regime convenzionato con il SSN che in regime privato, dando così la possibilità a tutti di accedere al servizio.

“L’esigenza che esiste sul territorio nazionale e in particolare a Roma, dove sono presenti molti circoli sportivi- spiega Adriani all’agenzia Dire– è quella di creare e avere a disposizione un centro ultra specializzato dedicato allo sportivo, che permetta a questo paziente di avere una via privilegiata, superando le naturali barriere di un pronto soccorso cittadino”.

La filosofia del centro è quella di preservare, laddove possibile, l’articolazione attraverso un insieme di procedure chirurgiche e non, che vadano a migliorare la funzionalità articolare e rallentare o bloccare la degenerazione cartilaginea (Preservation joint).

A questo si lega l’ ORTOBIOLOGIA, quella scienza che sviluppa nuove terapie per promuovere la riparazione dei tessuti dell’apparato muscolo-scheletrico, permettendo di procrastinare il più possibile interventi chirurgici di artroprotesi nei pazienti giovani e di evitarli in caso di pazienti “difficili” che, a causa delle comorbidità, sono inoperabili.

L’ortopedico grazie all’ortobiologia ha così a disposizione acido ialuronico, prodotti autologhi del sangue con o senza leucociti (LR-PRP o LP-PRP), terapie cellulari, come gli estratti del midollo osseo (Bone Marrow) e del tessuto adiposo.

Nei casi in cui l’artrosi fosse avanzata la preservation joint lascia spazio alla  CHIRURGIA PROTESICA attraverso la quale è possibile effettuare un rivestimento protesico parziale o totale dell’articolazioni attraverso tecniche mininvasive. 

Quando invece l’intervento è assolutamente necessario l’obiettivo è il ripristino della stabilità articolare, dell’asse di carico, della biomeccanica articolare e in particolare si tratta di ricostruzione del crociato anteriore e posteriore con tendine rotuleo, con tendine gracile e semitendinoso, con tendine quadricipitale, con allograft (tendine da donatore) a seconda dello sport che l’atleta deve ritornare a praticare, riparazione del menisco, trapianto del menisco da donatore, riallineamento rotuleo, osteotomia varizzante o valgizzante.

Laddove abbiate quindi un fastidio, non sottovalutatelo né abbiate paura di un intervento.

Prima di sottoporsi all’ intervento chirurgico occorre fare una diagnosi e capire quali sono le cause del problema, a quel punto si capirà se è necessario intervenire (se per esempio avete menisco o crociato rotto) o se basterà cambiare le proprie abitudini e lo stile di vita (per esempio dimagrendo, facendo movimento…) permettendo così un approccio conservativo.

Sere-mammadalprimosguardo

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