La scorsa settimana ho deciso di fare un regalo a Lavinia e portarla al cinema a vedere l’anteprima di Zanna Bianca, il nuovo film del Premio Oscar Alexandre Espigares,  in uscita in tutti i cinema d’Italia l’11 Ottobre e distribuito da Adler Entertainment, tratto dall’omonimo romanzo di Jack London.

Parlo di regalo perché chi mi conosce sa che io quando ci sono cani e bambini come protagonisti dei film, piango. Figuriamoci quando il protagonista di un film è un cane (perché Zanna Bianca è mezzo cane mezzo lupo), ma è anche un cucciolo, un figlio.

Non lo nego, spesso evito di guardare questi film, perché tanto so già che verserò fiumi di lacrime e non mi va di farmi vedere dalle bambine, perché ho paura che si preoccupino o peggio ancora che diventino come me.

Però Lavinia insisteva che voleva vederlo, Giacomo non poteva portarla e così mi sono fatta coraggio e l’ho accompagnata, anche pensando che non posso e non voglio nascondere per sempre la mia emotività alle mie figlie, almeno non a Lavinia che ormai ha 7 anni ed è pronta per certi discorsi da grandi.

Ha una mamma che piange e allora? Almeno vede che non sono solo il generale che mette regole in famiglia, ma che ho anche un cuore.

Nonostante quindi sapessi che sarebbe stato “difficile” per me, questo film era davvero perfetto per noi due: per lei che ama i cani come me, per lei che vive costantemente in bilico tra il suo voler diventare grande in fretta e il suo essere ancora bambina. Come Zanna Bianca, che è un cane, ma è anche un lupo e deve capire come gestire le caratteristiche di queste dei specie nel migliore dei modi. Per me, che amo il lieto fine.

Zanna Bianca è la storia di un cucciolo di lupo che scopre il mondo grazie alla sua mamma, la difficoltà di sopravvivere per la legge del più forte, la cattiveria dell’uomo che lo sfrutta per i propri interessi, ma anche la bontà del cuore di chi si prende cuore di lui e lo rende finalmente libero

Non vi dirò di più di questo incredibile film, del resto vi consiglio di andare a vederlo e non vorrei rovinarvi la sorpresa, però è chiaro che ci sono certi passaggi in cui una madre non può rivedersi anche se nei panni di una lupa, e non può non commuoversi davanti alla morale del film. Perché il film finisce esattamente come deve finire, come è giusto che sia. E l’ho capito anche io.

E’ anche un film che rispetta la realtà, che non edulcora emozioni o dolori, perché la natura deve sempre seguire il suo corso, qualunque esso sia. E insegna moltissimo, mostrando la forza, il carattere e l’intelligenza dei protagonisti.

Certo, a metà film mentre cercavo di cacciare indietro le lacrime ho visto che anche Lavinia si era commossa e così me la sono presa in braccio e abbiamo visto tutta la seconda parte del film strette strette, zitte zitte, ma ne è valsa la pena.

Io ho imparato che non serve che io mi nasconda da una bambina che alla fine è molto più simile a me di quello che io penso, mentre Lavinia ha imparato che anche se spesso nella vita capitano cose che fanno male, c’è sempre una ragione per andare avanti, per essere coraggiosi.

Sere-mammadalprimosguardo