Giocare è un diritto all’infanzia.

Quando ero una bambina passavo ore ed ore nella mia cameretta a giocare. Avevo fantasia da vendere. E tanti giochi, lo ammetto.

Quando poi nel fine settimana andavo a giocare a casa di mio padre, dove i giochi erano decisamente meno, mi divertivo a giocare con la palla in cortile.

Ricordo un gioco che si faceva contando fino al 10 e a ogni numero corrispondeva un movimento da fare: rimbalzi, piroette, piegamenti.

Anzi no non lo ricordo, ricordo poco. Ma quanto mi piacerebbe poterlo insegnare a Lavinia. Lavinia che a differenza mia preferisce ancora giocare in compagnia, mentre io ero abituata a farlo da sola.

Volente o nolente. Mamma lavorava, c’era la scuola, la danza, i compiti. Nel tempo libero stavo da sola. E a rivedermi ora devo ammettere che non mi dispiace quello che vedo. Mi arrangiavo con quello che avevo, creavo storie a puntate e tutto aveva una logica.

Certo io avevo tutto. Ero una bambina fortunata.

Cosa che non si può dire dei bimbi dei paesi più poveri che vivono in condizioni pressoché disperate ma che, nonostante tutto, non perdono la voglia di giocare. ActionAid, da sempre in prima linea accanto ai bambini meno fortunati, ha sviluppato un’interessante ricerca sui giochi dei bambini nel mondo, nella quale, con lo scopo di preservare il diritto all’infanzia, vengono descritti alcuni giochi popolari tra i bambini di Asia, Africa e America Latina.

Lo sapevate che in Ghana il gioco più famoso è il Pilolo? Scopo del gioco raccogliere quanti più bastoncini possibile.

E lo sapevate che in Etiopia si gioca a Kululu che è molto simile al nostro nascondino?

E che in Bangladesh va tanto il Phelhle, gioco in cui si devono raccogliere bastoncini senza perdere l’equilibrio?

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Il gioco è gioco. Tutti i bambini del mondo amano rincorrersi, saltare, costruire qualcosa con le proprie mani. E lo fanno con quello che hanno a disposizione: in questo caso però sono rami e sassi.

Come avrete senz’altro intuito i bambini di queste aree geografiche si trovano ad affrontare ogni giorno incredibili difficoltà.

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Ed è per questo che tutti noi possiamo fare qualcosa come attraverso un’ adozione a distanza nel mondo.

Per permettere a tutti i bambini del mondo anche a continuare a giocare.
Sere-Mammadalprimosguardo

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