Ma se l’allarmismo lo crea il pediatra?

Quando scegliamo un pediatra, dovremmo, in teoria, fidarci totalmente di lui: affidiamo al medico il nostro bene più prezioso, non possiamo certo avere dei dubbi sul suo operato.

Tanto che spesso, si sceglie di avere un pediatra privato da consultare quando quello della mutua, non ci convince troppo.

Io non ho mai nascosto che porto le bambine da un pediatra privato, le rare (per fortuna) volte che mi serve un parere specifico.

Adoro il nostro pediatra e so che mi posso fidare: è un uomo che non trasmette ansie, che non esagera con le medicine, e che piace alle bambine. Questo conta per me.

Certo, ci sono state volte in cui mi sono trovata non in disaccordo, ma ho comunque chiesto un secondo parere, per sicurezza, vedi quella volta che Lavinia zoppicava e io ero convinta che fosse il famoso raffreddore dell’anca, mentre il mio pediatra non ne era convinto, o quando abbiamo scelto di vaccinare Lavinia contro il meningococco B, mentre lui, due anni fa, sosteneva non ci fosse tutta questa emergenza, ma normalmente, a parte appunto qualche mio colpo di testa, in cui l’ansia prende il sopravvento, mi fido di lui.

Ultimamente però sento sempre più mamme dire che il loro pediatra, invece di rassicurarle, scatena un po’ di panico in famiglia: per un motivo o per un altro il pediatra, avrebbe consigliato loro una visita specialistica.

Ora, non sto parlando di quelle situazioni in cui i bambini hanno un problema di salute reale, e allora ovviamente vengono indirizzati verso uno specialista, ma quelle in cui viene consigliata una visita in più perché il bambino non parla correttamente. O non parla proprio.

E questo quando i bambini non hanno ancora due anni. Come la Ludo. Come successo a noi.

O quando ne hanno qualcuno di più e non parlano già perfettamente.
bambina un anno che non parla

Posto che sono assolutamente d’accordo che il pediatra, valutando caso per caso con coscienza a attenzione, dica ai genitori, quale sarebbe secondo lui la soluzione migliore, mi domando al contempo come sia possibile che all’asilo di Lavinia, al primo anno, quando quindi aveva tre anni, su ventotto bambini dieci sarebbero dovuti andare dal logopedista, a detta delle mamme, spinte da alcuni pedriatri.

Si è dimostrato poi che, dei dieci bambini citati solo alcuni avevano effettivamente bisogno dell’aiuto di un medico, perché poi la cosa si è risolta spontaneamente o un secondo pediatra aveva comunque tranquillizzato le mamme.

Lavinia ha iniziato a parlare ad un anno. A due anni parlava perfettamente, anche grazie alla sua testolina curiosa, ad una predisposizione, ma secondo me, soprattutto grazie al nido.

Ludovica ora ha quasi ventun mesi. E non dice una parola. Canta, balla, corre. Se le dico prendi il cavallo, prende il cavallo. Se le chiedo dov’è papà lo indica. Se le dico di dare un bacino a sua sorella lo fa.

Però non parla. O forse sarebbe meglio dire, parla a modo suo.

bambina un anno che non parla

Il mese scorso sono andata al consultorio a pesarla (perché con il mio pediatra siamo d’accordo di vederci sono se strettamente necessario), e il pediatra di turno, davanti alla mia risposta “no non parla”, mi ha detto:
Vada a casa e la stimoli. La rivedo tra un mese. Se tra un mese non parla la facciamo vedere da qualcuno.

Io, che avevo già parlato di questa cosa con il mio pediatra e mi aveva semplicemente consigliato di spronarla, perché secondo lui pigra, rispondo:

Da chi?

E il dottore: dal neuropsichiatra infantile. 

In quel momento l’ho buttata sul ridere.

Ludovica è una bambina attiva, ride, gioca e socializza. Sì, a volte non mi ascolta e devo ripetere le cose duecento volte. Ma non è sorda. Anche considerando che alla nascita aveva passato il test di Apgar al primo colpo con il massimo della lode a differenza di sua sorella che aveva dovuto ripeterlo per tre volte. Certo, il test non esclude forme tardive di sordità, però insomma, ce ne saremmo accorti credo. E anche il pediatra stesso, avrebbe potuto verificarlo lì per lì.

bambina un anno che non parla

Così ho risposto che l’avrei spronata, ma che sicuramente, dato l’emblematico caso della sorella maggiore, quando avrebbe cominciato a parlare, avrei poi rimpianto il silenzio di questi giorni. Sorridendo sono andata.

Però uscita da lì mi sono scazzata.

Già noi mamme siamo famose per essere ansiose quando si parla della salute dei nostri figli.

Già abbiamo il brutto vizio di googlare e si spaventarci davanti al risultato della ricerca.

Ci manca solo un pediatra che mi butta lì una diagnosi infausta senza averla quasi nemmeno guardata, avendole solo controllato peso, altezza, orecchie e gola (e avermi prescritto il Nurofen nonostante mia figlia non lamenti dolore, perché pareva avesse la gola arrossata. Pareva.)

Quindi, nonostante io fossi abbastanza tranquilla, vuoi perché il mio pediatra mi aveva già detto la sua qualche mese prima, vuoi perché ho amiche che mi hanno detto che i loro bambini hanno parlato tardi, senza avere nessun problema reale, la scorsa settimana sono tornata dal nostro pediatra per una visita di Lavinia e ho portato anche Ludovica, per raccontargli l’accaduto.

Il dottore mi ha nuovamente tranquillizzato dicendo che, attualmente, se portassimo Ludovica da un neuropsichiatra, potrebbe solo dire che è pigra, perché sentire ci sente, capire capisce e perché secondo lui è una pigrona.

Mi ha ancora detto di aspettare, di leggerle i libricini, di stimolarla. E che poi se proprio non dovesse cominciare a parlare vedremo il da farsi. A tempo debito.

Tutta un’altra diagnosi. Soprattutto fatta dopo averla visitata e osservata.

E nonostante mi sia da una parte sentita sollevata, dall’altra mi sono davvero arrabbiata.

Mi pare che questa cosa di consigliare visite senza prima accertarsi della reale necessità, senza tenere conto delle diverse abitudini della famiglia, dell’età, del contesto, e di prescrivere medicine anche quando non necessarie, stia diventando una moda.

Il pediatra dovrebbe cercare di tranquillizzare e di placare i dubbi delle mamme. Non farli venire.

E i bambini, a 18, 24, 36 mesi, sono comunque piccoli. Possibile che debbano già essere dei mini adulti e nel caso in cui non lo siano, debbano essere etichettati come diversi? Che tipo di pressione mettiamo sui nostri figli?

Non vi pare? Cosa ne pensate?

Comunque questo è il momento in cui mi raccontate che i vostri figli hanno parlato tardissimo e che poi, sommersi dalle chiacchiere, avete rimpianto quei giorni in cui ancora non parlavano.

Fatevi avanti, aspetto sostegno 🙂

Sere-Mammadalprimosguardo 

42 commenti su “Ma se l’allarmismo lo crea il pediatra?

  1. Cara Sere, direi proprio che il tuo istinto di mamma ti ha già detto cosa devi fare e cioè non preoccuparti. E si hai ragione ad incazzarti però penso anche che forse meglip così che un pediatra che ti dice tutto a posto signora e poi dopo si scoprono cose che viste prima si potevano evitare. In questo modo il pediatra ti ha fatto venire un dubbio , ok anche ansia, che però tu hai poi valutato con attenzione e la cosa si è risolta lì.
    Ecco poi la mia esperienza, io sono sempre stata una gran chiacchierona , detta asciugona. Mio fratello ha 4 anni in meno di me e ha iniziato a parlare a 4 anni. Fino a quell’età non ha mai detto una parola. Mia mamma a tre anni l’ha portato dalla logopedista e le hanno detto che era pigro e che io parlavo anche per lui…npoi ha iniziato a parlare ma ancora adesso è taciturno. Io parlo anche con i muri lui invece a mala pena ti saluta

    1. Sicuramente preferisco un pediatra attento, senza dubbio. Ma non uno che non me la guarda neppure e sulla base di Canoni fa una diagnosi…No? LA tua situazione comunque mi consola parecchio :-))) Grazie

  2. Serena non preoccuparti. Non posso portarti il nostro caso, perche` la mia bimba ha fatto proprio come Lavinia, ma ho piu` di una coppia di amici che erano in ansia perche` il bimbo non parlava e poi si e` risolto tutto in una bolla di sapone. E a loro i pediatri hanno tutti detto: se al momento di entrare alla materna, ancora non parla, al massimo chiediamo un aiutino al logopedista. Ma non e` servito a nessuno! A volte basta proprio inserirli in un ambiente in cui devono fare da soli perche` compagni e maestre non capiscono al volo il loro linguaggio speciale e la pigrizia sparisce!

      1. Non e` una colpa. Forzarla secondo me e` controproducente…tu leggile tanto tanto, mostrale i personaggi sui libri…e` lo stimolo migliore e non la forzi. Anche se ripeto, a 2 anni, anzi meno di 2 anni, non e` per nulla un problema.

  3. ciao Sere, io con le mie gemelle invece. sono andata dalla logopedista e ti spiego il perchè… l’anno scorso verso pasqua, quindi quasi alla fine del primo anno di materna, la maestra che c’era allora mi ha fatto notare che le mie pupe.. effettivamente parlavano male e addirittura Gaia, la più solare, alla domanda della maestra di ripere perchè non aveva capito si nascondeva il viso! io andai dalla mia pediatra e mi ricordo che mi disse” ma si sa che le sue figlie sono tardive nella parola”… e questa è una cosa da dire ad un genitore? cmq fatto sta che a giugno abbiamo cominciato l’iter…primo incontro con la neuropsichiatra(che è tutto un dire…parolone e io spaventatissima).. mi disse subito, probabilmente è un problema di fonetica ma per sicurezza avrebbero chiamato per una valutazione con la logopedista. questo accade a fine novembre (nel frattempo mi disse di lavorare a casa con le storie, le canzoncine etc..etc.. ) fatte due sedute da due logopediste(una per uno ovviamente..) mi dissero che mi avrebbero contattata per la valutazione…. ad aprile finalmente mi chiamano(tempi biblici) e mi dicono la stessa cosa che mi dicono all’inizio…problema di fonetica su certe lettere s,r,l etc.. e nessun problema cognitivo(nel frattempo hanno fatto il timpanogramma e l’udiometria 2v.). morale siamo in lista d’attesa(30 bimbi davanti) per un’eventuale valutazione l’anno prossimo prima che vadano alle elementari… in quel momento se ci fossero dei problemi si interverrà e si risolverà in modo veloce la cosa. ora i tempi sono biblici.. probabilmente la crescita delle pupe e interagire col mondo porta a migliorare la situazione…noi ci lavoriamo tanto… (qualche giorno fa hanno imparato a dire correttamente “pausa” e prima dicevano “pasua”) ma nel mio caso oltre alla pediatra a fare allarmismo c’è stata anche la maestra!!! in ogni caso sono convinta che ogni bimbo sia a se e abbia i propri tempi!!!

    1. Io credo che giustamente vada valutato caso per caso. Mi fa un po’ specie che in una classe di 30 10 debbano andare dal logopedista onestamente. O che a me venga proposto il neuropsichiatra su una bambina che non ha ancora due anni. Tutta questa pressione, a chi giova?

      1. sinceramente sono d’accordo con te… ma anche a tre anni e mezzo come avevano le mie pupe, era molto presto, detto direttamente dalla neuropsichiatra…se ci pensi bene, anche quando eravamo piccole noi c’erano bimbi che parlavano più o meno bene e nessuno li mandava dalla logopedista… sta diventando una vera e propria “moda” a discapito dei nostri pupi.

        1. AH questo è sicuro. Si lasciava modo ai bambini di essere bambini. No? Poi per carità è giusto intervenire, se serve, ma a volte mi sembra che creino ansia da prestazione!

  4. Ciao Sere! Premesso che adoro la mia pediatra per mille motivi che non sto ad indicare, posso raccontarti dell’esperienza avuta con Francesco che è nato di ben 2300 gr. Lo pesavo tutte le settimane al consultorio e constatavamo una crescita costante di 180/200 gr a settimana pur rimanendo al di sotto del peso “normale” di un piccolo della sua età. la d.ssa mi consigliò di portarlo ad una visita specialistica in quanto sottopeso. Con calma le ho detto che secondo me non era necessario, era il primo bimbo d’accordo non avevo esperienza, ma mangiava, il peso cresceva, dormiva ed era sempre in movimento perciò non c’era alcun motivo di allarme e non ho fatto visite. Ancora oggi a quasi 6 anni è 20 kg, nella norma un bambino snello e alto. D’altro canto noi siamo snelli ed io sono nata sottopeso. Secondo punto Gabriele, il secondo, è stato un po’ più lento di Francesco nel parlare (ogni tanto balbetta) e a livello psicomotorio non raggiunge i livelli del più grande a pari età. Le mie ipotesi sono: i bambini sono tutti diversi e crescono diversamente (per esmpio Gabri disegna meglio di quanto non facesse Franci), Francesco ha una personalità forte ed ingombrante e Gabriele ne risente un poco. Infatti alla materna sono in sezioni diverse e i miglioramenti in Gabri ci sono stati, l’anno prox secondo me andrà ancora meglio dato che Franci passa alla primaria.
    Un abbraccio Sara

    1. Quello che credo anche io. Avere di Fratelli “ingombranti” non credo sia facile, come non lo è per i primi, accettare di dividere lo spazio con i secondi. E’ tutta una questione di equilibrio… Bacio e grazie

      1. Eppoi la leggera balbuzie che lo affliggeva e talvolta lo affligge ancora è data, secondo me, dalla foga di parlare. Sembrava dovesse dire tutto Gabri ed infatti ora non funziona nemmeno più il cibo in bocca X zittirlo!!!

  5. Ciao Sere, ti porto la mia esperienza..Pietro alla fine dell’anno nella classe primavera, ovvero a giugno dell’anno scorso, parlava pochissimo, capiva tutto ma diceva poche parole. Io ero preoccupata ma la mia pediatra mi disse di aspettare..morale..il tempo di andare in ferie a fine giugno e lui è letteralmente esploso..ha iniziato a parlare a raffica ma così a raffica che balbettava un sacco dalla voglia di comunicare.
    A settembre ha iniziato la materna e anche lì ovviamente, tempo due settimane, mi hanno detto che il bambino andava fatto valutare perché la balbuzie era importante.
    Io ho spiegato che aveva iniziato a parlare da poco e che la sua era solo foga di parlare, che era appena nata la sorella e che avevamo cambiato casa, e che a farlo valutare non ci pensavo nemmeno. Sono andata dalla pediatra (della mutua) e mi ha detto, testuali, “signora di tutti i bambini che ho visto, nessuno è rimasto balbuziente, diamogli tempo”.
    A Natale non balbettava più.
    Quindi, oltre ai pediatri, io direi che anche alle materne c’è un po’ la gara a chi trova un problema per primo.
    Io sono una mamma-scudo, nel senso che quando mi dicono qualcosa non la prendo per oro colato ma la pondero e la medito e osservo i miei figli, ma mi chiedo spesso cosa succede alle mamme più “deboli” e ansiose di me.Prima di parlare di problemi e di valutazioni, che portano tantissimo stress in primis ai bambini, bisognerebbe avere più pazienza e valutare con più attenzione i singoli casi.
    Per concludere…la Ludo parlerà e rimpiangerai sicuramente il silenzio!!!!

    Ciao!

    1. Cia Francesca,io sono esattamente come te, e anzi, cerco sempre di sollevare le altre persone, cercando di essere positiva e di tranquillizzare. Però ecco, questa cosa mi ha dato fastidio. Mi fa perdere anche i momenti belli con Ludo, perché mi sembra sempre di essere lì ad analizzarla e sta cosa mi fa perdere momenti. Non so se mi riesco a spiegare… Comunque concordo le maestre sono spesso allucinanti. Tanto più che il loro operato a volte è davvero penoso, eppure invece di analizzarsi, preferiscono sminuire i bambini…

      1. ti capisco benissimo, anche io i primi tempi ero sempre lì a guardare e fare attenzione anche alle cose più piccole. Poi mi sono accorta che lui capiva che lo guardavo diversamente e mi son detta: Basta, arriverà il suo momento.
        Comunque anche all’ultimo colloquio alla materna sono uscite altre questioni più “emotive” e sono uscita bionica. Poi mi dico che è meglio che abbia delle maestre attente..ma a volte che peso!!!
        sono BAMBINI!!!!
        hanno tutta la vita per scontrarsi coi problemi, dobbiamo crearli anche quando non ci sono??!!

  6. La storia del mio Federico la sai. È stata una bolla di sapone, fortunatamente, e sarà così anche per Ludovica. I miei hanno parlato prestissimo entrambi, ma per esempio hanno camminato molto tardi. E a noi sono venuti tutti dubbi del caso…Salvo poi iniziare a trotterellare in giro e non fermarsi più. Ognuno ha i suoi tempi e Ludovica presto ti rintronerà di parole!

    1. Grazie Azzurra, il bello della rete è anche questo scambio di sostegno reciproco, che porta belle amicizie nella propria vita. E tu sei una di quelle. Bacio

  7. Ciao Serena, anch’io ti sono poco d’aiuto ma condivido in pieno il pensiero sul pediatra che dovrebbe aiutare e non creare ansia.
    Anche Asia ha fatto come Ludovica.. già a un anno diceva varie parole ed è stato un crescendo in pochi mesi.. Nicola nell’ultimo mese(e siamo a 19)ha ampliato parecchio il suo e dico suo perché un bambino a 19mesi ha il “SUO VOCABOLARIO”.. pero’ va al nido.. e questo sicuramente incide tantissimo..
    Ho vissuto storie di bambini che fino ai 2anni non hanno detto ba e poi…”mamma mia quanto parli, basta”.. quindi se ti può tranquillizzare vai tranquilla e procedi con quello che ti ha detto il tuo pediatra.. stimolandola.. poi la cosa si valuterà quando andrà alla scuola dell’infanzia!!!un bacio!!!

  8. Ciao Serena, ti parlo da mamma ma anche e soprattutto da professionista, sono una psicologa dell’età evolutiva. Io credo che quando un medico ci consiglia un approfondimento o una valutazione non lo faccia assolutamente per generare allarmismi, ma piuttosto per intervenire subito su qualcosa che in quel modo si può risolvere altrettanto rapidamente. Se mi è capitato di consigliare ai genitori dei miei piccoli pazienti una valutazione, l’ho sempre fatto pensandola come strumento per risolvere subito un problema prima che possa amplificarsi, se poi era un “non problema”, tanto meglio!
    Certo ci spaventa, ci genera ansia e ci fa magari arrabbiare, soprattutto se il medico di turno conosce poco o niente il bambino.
    Penso che noi mamme dovremmo provare a vivere l’approfondimento come momento di riflessione e crescita, piuttosto che come condanna. Tanto più che i bimbi in sede di valutazione sono curiosi, si divertono, trovano una stanza piena di giochi nuovi e belli, l’idea della valutazione come momento brutto forse è solo nostra!
    Mi rendo conto con questo mio post di essere un po’ contro corrente, ma credo che nello scambio tra mamme i punti di vista anche molto diversi possano essere solo fonte di crescita.
    Un carissimo saluto,
    Serena

    1. ciao Serena, figurati, anzi, grazie mille perché il tuo parere tecnico è fondamentale. Hai oltretutto assolutamente ragione eh? Però per quanto io ti senta umana e preparata e sono sicura che della tua opinione mi potrei fidare, per come ti sei posta in primis, non posso dire lo stesso di tante professioniste incontrate da amiche. O dal pediatra che senza guardarla, basandosi sulla regola che a 20 mesi devono parlare, mi ha detto neuropsichiatra. Non è che mi fa paura o arrabbiare l’idea di portarcela, ma che mi abbia insinuato un tarlo che invece, il mio pediatra, che conosce Ludovica, non ha evidenziato. Ti ribalto la domanda: tu al mio posto, seguiresti il mio pediatra o quello che l’ha pesata e giudicata?

      1. Credo che prima di tutto seguirei quello che mi dice il mio istinto di mamma. Se sento che la mia bimba mi segue, partecipa, comprende…di certo è questione di rispettare i SUOI tempi.
        Ci sono cose che noi mamme sentiamo di dover fare, ti dico solo che in un caso il mio pediatra mi aveva consigliato di non fare nulla ed aspettare, io invece ho voluto approfondire!

        1. E se era quello che sentivi hai fatto bene. Come io quando c’è stato episodio zoppia ho voluto un altro consulto. Grazie comunque del tuo parere sia da mamma che da esperta

  9. Ciao Serena ! Ho un bimbo della stessa età di Ludovica e come lei ancora non dice una parola comprende tutto ma fa solo gesti e sinceramente non mi sto preoccupando per il momento… più avanti valuteremo.. anche il mio pediatra dice che i bambini hanno i loro tempi e non sono tutti uguali! A presto

  10. Ciao sere, comprendo la tua preoccupazione, ci sono passata anch’io. Gioele a tre anni diceva solo mamma e papà e timmy il nostro cane era dedde. Ho sempre dialogato cn il ped, prima dei tre anni e mezzo mi ha sempre consigliato, libricini, pop up .abbiamo scoperto un mondo . Mi diceva “carla stimolalo in piu possibile, e cosi ho fatto, e cosi è trascorso anche il primo anno di materna. Settembre 2016 finalmente abbiamo incobtrato il neuropsichiatra infantile, e il logopedista, gioele ha fatto passi da gigante, ora piano piano ci raccontiamo piccole storie, il quotidiano, e le sue emozioni, ora piano piano parla, e quando arriviamo dal gelataio mi dice “mamma spiego io cosa voglio”. Procedi tranquilla non farti prendere dall ansia e segui il tuo istinto. Ti abbraccio. Carla_mamma

    1. Grazie Carla. Credo che un aiuto esterno sia fondamentale, ovviamente per aiutarli. E sono sicura abbiate fatto bene e che io farò lo stesso se ci sarà necessità. Per ora lascio che faccia il suo corso. Poi vedremo. Grazie mille per il tuo contributo importantissimo per me.

  11. Ciao! Secondo il mio parere (di mamma) bisogna lasciarle il tempo di farsi capire anche con le parole. È ancora piccina, sta crescendo e come tutti gli esseri umani è unica, quindi ha il suo carattere, i suoi tempi, le sue priorità. Adesso per lei va bene così, gioca, balla, corre, dorme appiccicata alla sorella…fa quello che le piace…parlare per il momento non è nella sua lista! Tranquilla che stai facendo un ottimo lavoro. Un bacio

  12. Ciao Serena! Il mio cuginetto, ora dieci anni, da piccolo parlava a modo suo (brum brum, Gnam Gnam. Etc….le uniche parole che diceva erano mamma papà nonno). La svolta é avvenuta quando è andato all’asilo e si è trovato in mezzo ai bambini….è chi l’ha più fermato….sarà un po’ pigra,ognuno ha i suoi tempi,in tutto,magari stimolarla va bene,ma fatelo voi….no dottori! Secondo me è prematuro. Poi naturalmente questa è la mia opinione legata a esperienze personali……un abbraccio

  13. Io ti capisco benissimo!!! Proprio oggi sono andata dalla pediatra della mutua che dopo una visita sommaria e di routine mi dice di farlo bere tanto con questi primi caldi…alla mia risposta “non sarà un problema! Beve tantissimo!” senza nemmeno guardarmi in faccia mi prescrive le analisi del sangue per sospetto diabete!!!! E sono già in paranoia…e io che ero così tranquilla per una volta!!!
    Per il parlare posso dirti che il mio ometto è nato 13 giorni esatti dopo la tua Ludo ed è una settimana che si è lanciato a parlare!!! Prima silenzio assoluto… mi sa che i Settembrini 2015 sono un po’ pigri!!!

    1. Oddio che ridere. Scusa se rido, ma mia mamma ogni volta mi dice: ma la Ludo beve tanto. Sarà normale che beva così???? :-0 Scusa Silvia ma quale paranoiaaaaaaa. Te lo dico come direi ( e dico) a mia madre: ha sete, beve.Punto. Poi arrivano a 30 anni e via di tisane e detox per drenare 😛

  14. Ciao Serena, capisco molto bene e ti posso dire che mio figlio a due anni non diceva una parola anche se capiva perfettamente tutto. La pediatra al contrario della tua non ne aveva fatto un problema, io però sentivo che bisognava investigare un po’ di più, quindi è partito l’iter con neuropsichiatra e con la logopedista della ASL… Ecco a me lì l’approccio non è piaciuto perché mi è sembrato che volessero a tutti i costi “catalogarlo” quando il problema era la parola visto che tutto il resto lo faceva alla perfezione. Insomma, penso che una diagnosi possa arrivare dopo un bel po’ di osservazione e non dopo un’ora. Ci siamo perciò rivolti a un privato, nel contempo abbiamo iniziato il nido e i progressi sono stati incredibili. C’è stata una vera esplosione del linguaggio, a livello di parole conosciute aumentiamo di giorno in giorno, ora iniziamo anche piccole frasi, insomma è un progresso continuo. Io penso che la differenza l’abbia fatta il nido e la Logopedia è sicuramente un valido aiuto. Noi abbiamo iniziato molto presto, a 2 anni e 9 mesi, ma nel nostro caso è stato meglio così. Odio queste tabelle e questi standard che i bambini dovrebbero rispettare, viviamo in un’epoca in cui se non fai una determinata cosa entro i tot anni si crea allarmismo, io ti dico la verità ogni tanto mi sono fatta prendere dallo sconforto ma mio marito, forse perché medico, mi ha aiutata ad osservare in maniera più obiettiva la situazione e questo mi ha aiutata sicuramente molto. Vedrai che quando inizierà l’asilo la situazione migliorerà all’improvviso! Un abbraccio e grazie per parlare di queste problematiche, e bello leggere e confrontarsi con altre mamme

    1. Grazie mille a te per questo tuo commento. La mia fortuna è che in questo caso era il pediatra del consultorio ad aver creato allarmismo, non il mio. Se pure il mio mi avesse detto qualcosa allora sarebbe diverso, ma così, in 3 minuti scarsi di visita, non lo accetto. Poi magari tra un anno avremo bisogno di una visita, chi lo sa, ma non avrà comunque avuto ragione per l’approccio avuto. Questo a volte fa la differenza. Tu comunque sei fortunata ad avere un marito medico, lo sai vero??? immagino che ci siano tantissimi contro, però da questo punto di vista, è una spalla mica da ridere 😀

      1. Ah ahah si non posso lamentarmi anche se quando sto male io devo essere in punto di morte per avere uno straccio di cura! cmq sono assolutamente d’accordo con te, non si possono fare diagnosi affrettate, ci sono tanti fattori che bisogna prendere in considerazione, ma molti purtroppo preferiscono la via più breve (e più sbagliata)

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