Il nostro regalo (solidale) alla maestra

Come vi avevo raccontato qualche mese fa, io appartengo a quella categoria di mamme che è contraria ai regali alle maestre.

Sempre fatti, perché mi unisco alla volontà della classe, ovviamente.

Ma di base contraria.

Contraria perché trovo che il ruolo della maestra sia fondamentale, ma che non sia necessario premiarlo di volta in volta.

Un bel regalo a fine ciclo scolastico? Assolutamente sì. Ma non a ogni Natale e a ogni fine anno.

Invece anche quest’anno qualche giorno prima di Natale si è presentata l’emergenze regalo.

Parlo di emergenza perché nella nostra classe nessuno aveva chiesto nulla, fino a che durante una festa è emerso che l’altra sezione faceva il regalo non solo alla maestra, ma anche a tutte le altre figure che ruotano attorno ai nostri bambini, e hanno chiesto a noi per i maestri in comune, et voilà, frittata fatta.

Perché a quel punto si è scatenato il panico.

Dopo aver letto alcune proposte piovute in chat, sono intervenuta con una proposta diversa: dato che per me era evidente che alla base c’era la non convinzione e la non intenzione di voler fare un regalo anche a Natale, visto che nessuno aveva chiesto niente fino a quel momento (5 giorni prima della fine della scuola), nella contingenza del momento ho proposto di istituire una nuova tradizione.

La nostra tradizione.

Perché sì, facciamo parte di un istituto dove la tradizione è di fare il regalo alla maestra. Ma le tradizioni si possono e si devono personalizzare.

Ho proposto quindi di fare un regalo non alla maestra, ma da parte della maestra, e ho pensato ad un regalo solidale: ogni anno per Natale invece di regalare qualcosa alla maestra (che alla fine è una maestra e non un’amica e della quale quindi non conosciamo i gusti né gli spazi di casa), la nostra classe farà un regalo ad un bambino sfortunato da parte della nostra maestra e dei suoi bambini, ovviamente.

Proposta immediatamente approvata dalla mia classe.

Quest’anno quindi abbiamo scelto di fare una donazione a Make a Wish Italia, una onlus che promette di realizzare i desideri dei bambini meno fortunati.

Un desiderio che si realizza, per un bambino malato gravemente, è qualcosa che dura tutta la vita. E’ un potente pensiero positivo che dà la forza di lottare, di affrontare le terapie e di ritrovare la speranza.

Questo il loro motto. Che noi abbiamo assolutamente condiviso.

Per poter aiutare il nostro bambino, ho dato dapprima uno sguardo al sito, dove ho potuto vedere alcuni dei desideri realizzati e poi ho telefonato alla Onlus come da indicazioni.

adotta un desiderio

E’ infatti spiegato sul sito che, per motivi di privacy, i bambini che aspettano di veder realizzato il proprio sogno, non sono visibili, se non dietro richiesta, mentre quelli che hanno già visto realizzato il proprio desiderio, sono online con il racconto dello stesso e spesso con importanti informazioni di guarigione del bambino.

adotta un desiderio

La persona con cui ho parlato, Valentina, mi ha mandato a stretto giro l’elenco dei bambini e dei desideri “disponibili”.

E’ stato difficile scegliere tra una decina di sogni: come poter stabilire chi avesse più bisogno di forza, di pensieri positivi, di incoraggiamento.

Alla fine abbiamo fatto una scelta di logica, perché il cuore sarebbe stato per tutti, decidendo di aiutare un bimbo dell’età dei nostri figli, malato di leucemia a realizzare il suo sogno. L’unico bimbo di sei anni del gruppo.

Come se fosse uno dei nostri bimbi, come se fosse un bimbo della nostra maestra.

Una volta fatta la donazione (si può fare un bonifico, un assegno o usare paypal), Valentina mi ha mandato l’attestato da dare alla maestra che ho stampato insieme ad un bigliettino in cui le spiegavamo la nostra scelta, certi che, una persona come lei, avrebbe condiviso.

adotta un desiderio

Sono molto soddisfatta sia di come la classe ha sostenuto questa idea, sia di come è stato facile aiutare qualcuno anche a distanza.

Vi invito a dare un’occhiata al sito di Make a Wish Italia e a pensare anche voi di istituire tradizioni vostre e personali, fregandovene di cosa dice il gregge o il “ si è sempre fatto così”.

Con una donazione poi si metteranno d’accordo tutti, sia chi vuole fare il regalo, sia chi non lo trova necessario. Una donazione è un atto d’amore che non può non essere condiviso.

Le nostre maestre non hanno necessità di ricevere regali spesso impersonali e scelti nella fretta del momento.

Ma di realizzare che il seme che stanno coltivando, sta germogliando.

Sere-mammadalprimosguardo

9 commenti su “Il nostro regalo (solidale) alla maestra

  1. Bella l’idea! ma noi che siamo in una scuola un pò a pezzi (come molte altre…) abbiamo raccolto soldi e per Natale abbiamo deciso di fare un regalo alla classe e non alle maestre: un pò di materiale scolastico (rotoli di scotch, porta matite, matite, post it, pinzatrice..), una cassetta di pronto soccorso e un paio di giochi per i bambini (tombola e forza quattro). Regalo stragradito! E poi Francesco, in maniera del tutto autonoma, ha pensato di fare un biglietto di auguri con due caramelle per le maestre e un lecca lecca per ciascun compagno…

    1. Mi piace molto sia l’idea di aiutare la scuola sia il pensiero di tuo figlio che trovi molto dolce… Lavinia ha fatto dei bigliettini per tutti i suoi compagni… ❤️

  2. Ciao, grazie mille per aver condiviso questo post, visto che spesso si presenta il problema “regalo alle maestre”… Ero alla ricerca di una nuova idea per un regalo solidale (noi lo facciamo da anni, regalo uguale per tutte le maestre della scuola, ma anche a bidelle e nonno vigile), quest’anno abbiamo scelto di regalare delle palle natalizie fatte dai ragazzi disabili di un’associazione del nostro territorio, ma la tua proposta è fantastica, la tengo in archivio per il prossimo anno!!

  3. Salve a tutti, sono una maestra di scuola primaria e materna, lavoro 38 ore a settimana in classe con i bimbi e faccio centinaia di ore di collegio, programmazione, scrutini, colloqui e chi più ne ha più ne metta… Direi che siamo più che consapevoli che i semi che stiamo coltivando stanno germogliando. Riceviamo donazioni di beneficenza a nostro nome sia a Natale che a fine anno, che per qualsiasi occasione utile, compreso il funerale della nostra bidella storica, per cui evento mi sembra più che appropriato. Possibile che risulti tanto difficile personalizzare un pensiero per quelle persone che ogni giorno si prendono cura dei vostri figli con pazienza, dedizione ed affetto? Ci sono milioni di associazioni e modi per aiutare chi ha bisogno. A nessuno è mai venuto in mente che un regalo ad una maestra è un gesto di dolcezza, comprensione e condivisione delle emozioni e dell’impegno che uno dei lavori più belli e complicati del mondo spesso comporta? Vi rivelo un segreto: le maestre lo prendono con ironia e pensano che i genitori valutino i regali alle maestre come uno spreco di soldi, e per questo preferiscono invece fare un regalo a sé stessi per sentirsi eticamente realizzati. Posso capire le donazioni invece delle bomboniere, anche se gli artigiani ci perdono, invece dei fiori, togliendo da mangiare ai fiorai, ma alle maestre, se proprio non vi interessa ringraziarle perché non le conoscete, perché non chiedete ai vostri figli con cui trascorriamo gran parte della nostra vita e che cresciamo come se fossero nostri? I cari governatori e chi gestisce potere e soldi a livello mondiale, perché non vengono chiamati in causa loro dalle masse caritatevoli…si faccia più rumore in un altro senso che di associazioni finte benefiche ne spuntano come funghi.

    1. Ti svelo anche io un segreto, noi andiamo dalle suore ed è stata proprio lei a chiedere una donazione, invece che le classiche e noiose tazzine della Thun. Non ride e non ironizza sul regalo, forse perché di base, non le serve il regalo dei genitori. Non siete tutte uguali, quindi ecco, non generalizzerei. Ps: il regalo a fine ciclo scolastico, di ricordo e di addio, ha un senso. Ad ogni Natale e a ogni fine anno, anche no.

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