Quando togliere il ciuccio

Sono sempre stata una fan del ciuccio. Fan sfegatata. Al punto che a furia di comprarli ho iniziato anche a collezionarli.

Lavinia ha preso il ciuccio senza problemi il giorno stesso in cui siamo uscite dall’ospedale, e nonostante mi avessero detto che il ciuccio avrebbe potuto creare problemi con l’allattamento, di problemi non ne abbiamo mai avuti.

Passava dalla mia poppa, al biberon (con cui le davo il latte che mi tiravo quando non potevo darglielo io) al ciuccio, senza alcuna difficoltà.

Con questo non voglio dire che quello che dicono le esperte in allattamento, circa la necessità di aspettare almeno un mese a dare il ciuccio per permettere all’allattamento di avviarsi, sia sbagliato.

Dico che nel mio caso non è stato così.

Nei miei casi anzi, perché con Ludo ho fatto esattamente la stessa cosa. L’unica differenza è che Ludo i primi giorni non lo voleva. Io ho insistito un pochino, riproponendoglielo in diverse occasioni e alla fine l’ha preso. Così come non voleva il biberon e invece alla fine si è convertita.

quando togliere il ciuccio

Sono una pessima madre per questo? Per alcune forse sì. Pazienza. Io ho fatto quello che ritenevo opportuno per il nostro equilibrio familiare. Il ciuccio poteva consolarle e permetteva alle persone accanto a me nei luoghi pubblici (vedi treno) di non sorbirsi urla e strilli continui.

Eh ma è la mamma che deve consolare, non un ciuccio.

A tre mesi, certo. A tre anni tirare fuori la tetta per consolarla, non credo.

Eh ma c’è il dito, meglio quello.

Non secondo il mio dentista.

Eh ma sono bambini, i bambini piangono è normale.

Certo, ma sono le mie figlie, e il resto del mondo non deve pagarne le conseguenze se piangono in luoghi pubblici.

Eh ma basta stare a casa così se piangono non disturbi.

#sticazzi

Sono diventata mamma, amo le mie figlie, ma sono assolutamente contro la clausura forzata. Che poi sortisce a mio avviso efffetto contrario perché un bambino non abituato, fa sempre più fatica dopo.

Quindi amore incondizionato verso il ciuccio, mio e delle mie bambine.

Certo, quando con Lavinia poi si è trattato di levarlo, ho temuto di aver fatto una cazzata a darglielo. Perché non sapevo come fare per convincerla a toglierlo.

E invece poi, a parte qualche momento di indecisione suo e di ansia da prestazione mio, l’abbiamo regalato a Topolino e da lì mai più usato. Aveva tre anni.

Tardi per alcuni. Forse sì. Si dice che il ciuccio andrebbe levato attorno ai due anni, anche per evitare problemi ai denti e al palato.

Fatto sta che Lavinia non era pronta. Andava al nido, poi abbiamo tolto il pannolino, infine il ciuccio. Si è trattato di priorità e di fasi. E poi parlava molto bene, quindi non ero eccessivamente ansiosa di toglierglielo.

L’idea (l’ennesima) poi, di fare un regalo a Topolino, si è rivelata vincente. Come quella di regalarle le mutandine di Dott.sa Peluche per lo spannolinamento.

Ho capito che a Lavinia servono “scuse” per fare dei cambiamenti (d’altronde è una vergine e si sa, i nati sotto quel segno non amano troppo cambiare). E soprattutto ho capito che Lavinia ha i suoi tempi che io devo imparare a gestire e rispettare.

Una volta però fatto quel passo, non è mai più tornata indietro. E ha anche cominciato a dormire meglio, perché ha smesso di svegliarsi la notte per cercarlo.

Con Ludo ero molto preoccupata invece. Perché lei, che non ha ancora due anni, nonostante la reticenza iniziale, adorava il ciuccio. Adorava, leggete bene.

quando togliere il ciuccio

Era la classica bambina che se trovava un ciuccio per casa (in qualsiasi casa) se lo infilava in bocca. Vuoi per il fastidio dei dentini, vuoi perché si sentiva tranquilla, ha sempre avuto un debole per il ciuccio.

Io però mi stavo rendendo conto che era esageratamente interessata ad un oggetto dal quale, non solo prima o poi avrebbe dovuto separarsi, ma che le stava anche complicando la vita.

Perché Ludo ancora non parla e so che il ciuccio può essere un impedimento all’iniziare a parlare, quindi mi domandavo di continuo come avrei fatto a toglierglielo, senza grossi traumi, per spronarla a parlare.

Così dopo le vacanze ho pensato fosse arrivato almeno il momento di limitarne l’uso, visto che ultimamente, come successo a Lavinia a questa età, lo cercava davvero troppo spesso.

quando togliere il ciuccio quando togliere il ciuccio

Quindi sono tornata a casa, ho nascosto tutti i ciucci e ho iniziato a darglielo solo per la nanna.

Il primo giorno si guardava in giro e io l’ho distratta. Il secondo giorno già sembrava non si ricordasse più dei posti dove di solito mettevamo i ciucci, ma per la nanna gliel’ho ridato io, convinta che senza non avrebbe dormito.

Invece poi è successo che siamo partiti per la Versilia e durante il tragitto in auto si è addormentata. Senza ciuccio.

Così la sera stessa ho provato a vedere se riusciva a dormire anche nel letto senza ciuccio. D’altronde se in macchina, sul seggiolino, da sola, ce l’aveva fatta, perché non poteva provarci e riuscirci di nuovo?

E infatti Ludo ce l’ha fatta.

La notte non si è nemmeno svegliata e non ho avuto quindi necessità di darglielo.
Ho ripetuto lo stesso esperimento domenica. Nuovo successo, anche se la notte un po’ ha frignato.

E ancora lunedì, quando dopo il riposino pomeridiano si è svegliata urlando, piazzando un capriccio infinito durato almeno 20 minuti. Come successo a Lavinia la famosa mattina dell’addio al ciuccio.

Ma è andata.

Contro ogni aspettativa è stato facilissimo togliere il ciuccio a Ludovica, che da più di dieci giorni è oramai senza. Certo ci sono stati momenti di nervosismo e di tensione, d’altronde credo sia normale. Ma è stata bravissima.

Avevo letto che era meglio non far sparire il ciuccio da un momento all’altro e che era utile confrontarsi con il proprio bambino, spiegandogli che andava abbandonato e cercando di convincerlo. Come ho fatto con Lavinia. E certo, rubarglielo non è stato carino. Lo so. Ma ho dovuto approfittare della situazione, del caso, delle circostanze. E anche del fatto che Ludo ancora non dice ciuccio quindi anche volendo, io non la potevo capire.

E’ anche successo che a 5 giorni dall’abbandono, incontrassimo una bambina della sua età, con il ciuccio in bocca. Per un attimo ho temuto: adesso va lì e glielo ruba. Sicuro.

E invece l’ha indicato, un bel sorriso e via a giocare. Tranquilla.

Nel mio caso, quindi, posso dire che il momento migliore per togliere il ciuccio è stato prima dei due anni, piuttosto che ai tre come con Lavinia. Ma Ludo non è Lavinia, e Lavinia non è Ludo. Ogni bambino ha i suoi tempi e vanno rispettati.

Quindi non vi incaponite a voler seguire tabelle o a copiare cosa fanno le vostre amiche. Se volete provare a togliere ciuccio e pannolino (che noi ancora abbiamo), provate ma non diventate matte. Non ci sono regole uguali per tutti. Quando saranno pronti vi stupiranno. Impariamo a rispettare i tempi dei nostri bambini, faremo tutti molta meno fatica.

Sere-Mammadalprimosguardo 

5 commenti su “Quando togliere il ciuccio

  1. Ciao Sere,

    anch’io sto riscontrando tra i miei due maschietti, tempi e modi diversi di approccio, com’è giusto e normale che sia, quindi se con il primo ho tolto pannolino a 2 anni e mezzo e a 3 il ciuccio, con il piccolo, 2 anni appena compiuti – coetaneo di Ludo, sto togliendo ora il pannolino (lui parla già molto bene, si esprime con frasi e ripete qualsiasi parola) dato che aveva già iniziato da qualche mese a chiamare cacca ( per la pipì lo porto ogni tot e la fa), mentre per il ciuccio voglio aspettare ancora qualche mese, anche se lui lo usa giusto giusto quando ha sonno e di notte se lo mette da solo …

    Come te fa del ciuccio, che mai ha interferito con allattamento e bibe!

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