Qualche sera fa ho avuto modo di vedere in anteprima il nuovo film di Franck Dubosc, Tutti in Piedi, una commedia romantica distribuita da Vision Distribuition, e ho fatto alcune riflessioni.

A volte mi capita di incrociare sulla mia strada storie diverse, storie particolari. Non per forza sul web, dove è facile scoprire ed incontrare persone lontane e diverse, che però senti subito vicine, nonostante la lontananza. Ma anche nella vita di tutti in giorni, andando a scuola, in vacanza, in giro per lavoro.

E quando vedo coppie molto diverse da me, da noi, con storie ai miei occhi difficili, non riesco a non pensare che quello che hanno, se lo sono davvero guadagnato, conquistato, che se vivono quell’amore è perché davvero, profondamente lo sentono dentro.

Non come tante coppie che restano in piedi solo per obbligo o per fatica. Ma amori veri, che probabilmente per nascere hanno faticato, ma una volta esplosi, non hanno più freni, non hanno più scuse.

L’ottimismo per lei è che l’amore duri per sempre, per me è sperare che arrivi.

Questa una delle prime frasi che mi ha colpito l’altra sera guardando “Tutti in piedi” il nuovo film di Franck Dubosc, distribuito da Vision Distribuition, in uscita nelle sale cinema italiane dal 27 settembre 2018.

Il film francese è una sorta di favola moderna, che racconta la storia di un uomo cinico, che usa le donne, che mente, che non ha cuore, e che per amore, diventerà un principe azzurro.

Una favola, certo. Ma per quanto una possa essere incredulo a certe cose, non potrà non commuoversi durante il corso del film, riflettendo, su quello che vede e quello che ha.

Il film parte lento, addirittura la figura del protagonista inizialmente potrebbe anche dar fastidio. A me personalmente irritava. Ma più passavano i minuti, più mi interessavo a quella coppia che stava nascendo sotto i miei occhi.

Merito certo della protagonista, una donna che non puoi non adorare: intelligente, brillante, e soprattutto vera. Una che le cose te le racconta per quelle che sono. Con i piedi per terra, anche se lei è seduta su una sedia a rotelle. Una donna che sorride con ironia alla vita, nonostante il suo handicap. Una donna che insegna senza saperlo.

Ovviamente mi sono commossa, perché alla fine io sono un’inguaribile romantica, nonostante il mio aspetto duro, e credo ancora nelle favole, anche se moderne e nel lieto fine. E credo nell’intelligenza delle donne, donne che dicono di non poter perdonare, ma che sono poi così intelligenti, da saper cambiare idea.

Questo spero diventino le mie figlie. E spero che le mie figlie capiscano fin da subito, che i bei momenti vanno afferrati. A qualsiasi costo.

Sere-mammadalprimosguardo