Il primo dell’anno siamo partiti per un mini tour dell’Alsazia, che vedeva come prima destinazione Colmar. In effetti era da tempo che sognavo di visitare questa piccola cittadina francese, così complici i giorni di vacanza e tempo a disposizione, abbiamo deciso di andare finalmente a vederla.
Ecco quindi tutte le informazioni per organizzare un Mini Tour in Alsazia con i bambini.
L’itinerario
Da casa nostra Colmar dista circa 400 km, non troppi, ma nemmeno pochi, quindi dividere il viaggio in più tappe ci è sembrato funzionale (anche per via delle bambine), oltre che intelligente.
Così abbiamo deciso di aggiungere al nostro itinerario una visita a Strasburgo e una a Friburgo, sulla via verso casa.
Inizialmente l’idea era quella di lasciare Strasburgo e spostarci poi verso il Lago di Costanza, in Germania, anche per cambiare itinerario rispetto all’andata, scoprendo così nuovi paesaggi, rientrando passando dal Liechtenstein; ma avendo trovato in rete moltissime testimonianze pro Friburgo abbiamo deciso di approfittare della vicinanza con l’Alsazia e di regalarci una mini tappa proprio in questa città.
In tre giorni quindi, dal primo al quattro Gennaio, abbiamo fatto un Mini Tour in Alsazia, passando per la Germania; il tutto senza spendere un capitale.
In questo post vi darò informazioni prettamente organizzative, in modo da potervi fare un’idea dei costi e dell’organizzazione dei viaggi, le specifiche sulle tre città visitate ve le darò in altri post successivi.
Innanzitutto va detto che noi siamo partiti in automobile, proprio per poterci spostare comodamente. Dall’Italia avevo prenotato tramite Booking gli hotel per passare la notte, ma avevo scelto tutte tariffe cancellabili, per poter decidere il da farsi al momento.
E infatti per esempio, essendo arrivati a Colmar verso le 16 del primo gennaio, ed essendoci resi subito conto che alle 24 ore successive avremmo potuto vedere tranquillamente senza doverci passare due notti, abbiamo cancellato la seconda notte a Colmar e ci siamo spostati verso Strasburgo, dopo aver fatto una mini tappa a RiqueWihr un piccolo borgo incantevole, che ha ispirato addirittura la storia de La Bella e la Bestia.
Se ci fossimo sposati in aereo o in treno, sarebbe stato più complicato poter modificare un percorso che abbiamo plasmato sulle nostre esigenze (e soprattutto su quello delle bambine).
Ma veniamo alle informazioni sul viaggio del nostro Mini Tour in Alsazia con i bambini.
Siamo partiti da casa verso le 10 del primo Gennaio e in poco meno di un’ora eravamo in Svizzera, dove abbiamo per prima cosa acquistato la vignetta autostradale, che serve a circolare sulle autostrade svizzere senza incorrere in salatissime multe.
Contrariamente all’Italia infatti, in Svizzera non ci sono i caselli per pagare il pedaggio autostradale, ma si paga una tassa annuale di 40 franchi (la vignetta ha una validità di 14 mesi, dal 1 Dicembre dell’anno precedente, al 31 Gennaio di quello successivo, quindi noi che l’abbiamo comprata il 1 Gennaio 2020 potremo usarla fino al 31 gennaio 2021, così come chi la comprerà nei mesi a venire. Non esistono vignette giornaliere, settimanali o mensili).
Inutile dire che questa vignetta per noi è stata davvero comoda, primo perché ci ha evitato di doverci fermare ad eventuali caselli (che ripeto non ci sono) e pagare in una moneta non nostra, ricevendo un ipotetico resto in franchi), e poi perché a conti fatti fa risparmiare chi viaggia molto ma anche il turista che attraversa il paese.
Immaginatevi di viaggiare per tutto l’anno in Italia con 38 euro di autostrada. Per me che la uso spesso sarebbe fantastico, ma anche per uno straniero che eviterebbe il salasso delle nostre autostrade.
Ci siamo poi fermati in un autogrill per pranzo verso le 13, per sgranchirci le gambe e mangiare qualcosa al volo, e poi siamo ripartiti verso Colmar arrivando attorno alle 16. Da notare che nelle aree di servizio svizzere, oltre al ristorante e al super mercato, si possono trovare posti letto per riposare.
Come avrete notato ci abbiamo messo circa sei ore con la sosta, nonostante i km fossero poco più di 400. Questo perché in Svizzera i limiti di velocità sono notevolmente abbassati. Il massimo consentito è di 120km/h, ma in alcuni tratti (che si incontrano ripetutamente) si passa dai 120, ai 100, agli 80 e anche ai 60km/h. Questo fa si che nessuno corra sulle autostrade svizzere, ma rallenta notevolmente il viaggio.
Comoda la vignetta, un po’ meno questi limiti assurdi che fanno spesso inchiodare le vetture creando anche a mio avviso poca sicurezza. Attenzione a non superare i limiti indicati perché le multe sono all’ordine del giorno e se si supera di 40 km/h un limite si è considerati pirati della strada.
Basta andare a 120 km/h, velocità alla quale noi siamo abituati, in una strada dove c’è l’80, per rischiare il carcere.
Per quanto riguarda il cellulare, ricordatevi che se le vostre tariffe di telefonia mobile vi assicurano copertura anche all’estero, la Svizzera non rientra nei paesi dell’accordo europeo, quindi prima di entrare in territorio elvetico, se no volete pagare extra, è bene disattivare il roaming che potrete riattivare al confine successivo, nel nostro caso quello francese, incontrato a Basilea.
Situata nella Svizzera nord-occidentale, lungo un’ansa del Reno al confine con Francia e Germania, Basilea è un importante centro industriale che dista da Colmar, che invece è in Francia, circa 60 km.
In Francia l’autostrada si paga (così come non si paga attualmente in Germania), ma non la tratta che abbiamo percorso noi (A35, Basilea/Colmar). Per quanto riguarda i limiti autostradali in entrambi gli stati c’è il 120 km/h, anche se in Germaia ci sono tratti in cui sembrano non esistere e infatti vedi macchine sfrecciare a più non posso.
In questi due stati c’è l’Euro quindi qualsiasi acquisto si pagherà con la nostra moneta (contrariamente come detto alla Svizzera, dove puoi pagare in euro ma ricevi il resto in franchi svizzeri). Si può infine utilizzare il telefono con il proprio piano telefonico.
Gli hotel
Per quanto riguarda i pernottamenti, come ho già scritto più in alto, ho scelto di prenotare tramite Booking, perché mi garantiva diverse possibilità nonostante fossimo sotto data, ma anche qualche tutela in più.
All’estero è facile trovare camere familiari, non tutte però lo sono davvero. Per esempio nell’hotel di Colmar, abbiamo trovato una bella stanza grande, con un bagno spazioso (con doccia), un letto matrimoniale e un divano letto doppio che ci ha permesso di dormire comodamente. Un piccolo bollitore per prepararsi un caffè o un the e un parcheggio primato dove abbiamo lasciato la macchina in sicurezza.
Negli altri due hotel invece, a Strasburgo, nonostante fossero segnate come camere familiari, gli spazi erano ridotti, i bagni piccoli e sono sicuramente andati bene per una notte, ma non di più.
Il primo, fuori Strasburgo, vantava un parcheggio privato come a Colmar, ma la camera era davvero piccola (e il bagno con la vasca, cosa che non amo negli alberghi) e per arrivare in cento è stato necessario spostare la macchina, mentre il secondo, più centrale, di fronte alla stazione ferroviaria, non aveva il parcheggio (ma una economica convenzione con in parcheggio adiacente che ci ha permesso di lasciare la vettura parcheggiata per 24 ore per soli 11 euro), ma era davvero spartano, con una doccia con la tenda. Che odio.
Sicuramente soluzioni low cost (entrambe le stanze le abbiamo pagate tra i 70 e gli 80 euro per notte), ma anche basiche. Hotel che non consiglierei.
Bambini ed equipaggiamento
Le mie bambine hanno 4 e 8 anni. Se camminare per la grande non è più un problema, la piccola è in quella fase in cui è troppo grande per il passeggino, ma è ancora piccola per avere resistenza.
Se quando ci siamo spostati per Parigi e per Valencia abbiamo utilizzato i comodissimi autobus a due piani che permettono di visitare la città comodamente seduti, in questo caso abbiamo dovuto camminare.
Tornassi indietro probabilmente porterei con noi il passeggino, giusto per evitare qualche capriccio di troppo e un po’ di fatica a mio marito che doveva spesso caricarsi in spalla Ludovica.
Per quanto abbiamo potuto, abbiamo giocato a cantare e a contare, per ingannare la fatica, ma sicuramente il freddo non aiutava.
Proprio il freddo merita un paragrafo a parte: a Colmar si congela. Non so se siamo stati sfortunati noi o se la posizione geografica aumenti la sensazione di freddo, enfatizzata anche dalla presenza dell’acqua dei canali, ma facevo fatica a stare senza guanti.
Tutte ai piedi avevamo scarponcini di pelo, ma le bambine hanno avuto freddo alle gambe (ora capisco perché i bambini stranieri indossassero la tuta da ski…), quindi siamo dovuti andare a comprare dei collant di cashmire da mettere sotto ai pantaloni per riscaldare un po’ le bambine. Giubbotti pesanti, cappellini, guanti e sciarpe necessari. Quindi copritevi!
Nei post che seguono vi porto alla scoperta delle città visitate: Colmar, Strasburgo, Friburgo, cliccate sui nomi delle città per leggerli per trovare ulteriori informazioni!
Sere-mammadalprimosguardo