La boîte à pharmacie

Molte di voi saranno in questo momento già “spaparanzate” al sole. (Ovviamente un termine di questa frase è usato in senso ironico dato che cozza un po’ con la vita da mamma, ma rendeva bene l’idea di vacanza…).

Altre stanno preparando le valigie. Altre ancora non si muoveranno, se non per qualche toccata e fuga. C’è però qualcosa che accomuna tutte le mamme alle prese con bimbi piccoli soprattutto in questo periodo.
Le medicine che tassativamente bisogna avere a portata di mano, in caso di vacanza o di semplice gita fuori porta. Perché sicuramente se le avrete con voi non vi serviranno, ma se partirete senza, è scontato che vi maledirete per non averci pensato. Occorre avere la boîte à pharmacie!

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Quest’anno, per Forme, sono partita preparata. Ho portato tutto quello che lo scorso anno non avevo e che ero dovuta andare a comprare lì. Ovviamente, nonostante una borsetta ben equipaggiata, mi sono servite altre medicine che non avevo con me. Quindi nuovo giro in farmacia….Con nuove parolacce coniate per l’occasione….
(Forse per i 18 anni di Lavinia il mio “kit di sopravvivenza” sarà completo…Per ora mi limito ad indicare qui cosa, secondo me, non può non mancare, così me lo ricordo pure io la prossima volta…)

Sì ma, direte voi, dipende dove vai. Perché se sei a Cesenatico, una farmacia la trovi sempre, mentre se vai in Mozambico forse devi stare più attenta. Vero. Ricordatevi però che i nani hanno la capacità di stare benissimo un minuto prima e poi, di colpo, esigere attenzioni e cure alle 4 del mattino. E per quanto Cesenatico sia attrezzata per i bambini, dubito che avrete voglia di alzarvi nel cuore della notte per cercare la farmacia in turno.

Per questo io faccio questo elenco. Poi vedete un po’ voi come siete più comode.

Prima medicina che non può mancare è la Tachipirina.

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Compresse, sciroppo, supposte, gocce o granulato. Con dosaggio a seconda dell’età dei vostri bambini. Il ped vi avrà detto di darla solo in caso di temperatura interna superiore ai 38,5 gradi. Verissimo.
Lo stato febbrile, non è altro che un meccanismo di difesa naturale dell’organismo, che entra in azione per contrastare l’attacco da parte di un virus o un batterio. Sostanzialmente, l’organismo provoca un rialzo termico per “bruciare” letteralmente il virus. Partiamo quindi dal presupposto che la febbre non è assolutamente un nemico da combattere, bensì è un meccanismo di difesa; quando ci si accorge che il bambino ha la febbre, la prima preoccupazione del genitore è quella di abbassarla a tutti i costi. Non essendo però la febbre una malattia, non necessita di cure ed anche gli antipiretici comunemente utilizzati per contrastarla, devono essere utilizzati soltanto nei casi in cui lo stato febbrile e la temperatura troppo alta (come detto i 38,5°) arrechino disturbo al piccolo. Abbassando troppo precocemente la febbre infatti, contrastiamo la difesa dell’organismo e non risolviamo il problema di fondo, ossia debellare il virus o batterio che si è annidato.

Ad ogni modo meglio avere con sé questa “facile” medicina. A noi inizialmente il ped aveva dato le gocce. Da sciogliere nel bibe. Ma il gusto della tachi è forte e non riuscivo mai a capire quante gocce realmente assumesse perché non finiva mai il bibe. Così siamo passate alle supposte. Fanno effetto subito e sono più comode. Almeno per noi.

Un’altra cosa che non deve mancare è la soluzione salina (o fisiologica). Se mi avessero chiesto cos’era tre anni fa avrei risposto probabilmente un preparato per cucinare (famosa è la mia avversione alla cucina e lo si denota anche da questo…). La soluzione fisiologica nasale e oftalmica, altro non è che è una soluzione di cloruro di sodio in acqua purificata ed è raccomandata per l’igiene quotidiana delle fosse nasali e degli occhi del neonato, bambino e adulto. In caso di raffreddore ai bambini piccoli non si può dare niente. Se non fare lavaggi con questa.

Da mamma inesperta avevo comprato le confezioni mono-dosi. Fialette da usare volta per volta. Direttamente nel nasino. Per poi scoprire che in realtà esistono le “boccette” da 100, 250 e 500 che costano la metà e con cui ci fate un inverno intero….

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Attraverso una siringa (a cui avrete tolto ago…mi raccomando!) aspirate dalla boccia un po’ di soluzione che poi metterete nel nasino del vostro bambino.

Il ped dice: stendere il bambino su un fianco, inclinargli la testa un po’ all’indietro, spingere il contenuto della siringa in una narice del bambino in modo tale che esca dall’altra parte. Ripetere nell’altra narice.

Facile a dirsi. Avete mai provato a ”iniettarvi” del liquido nel naso? Il senso di soffocamento è forte. Figuriamoci per un bambino di pochi mesi….Ma è davvero utile e l’unico rimedio. Inoltre alcuni ped ( per fortuna non il mio!) consigliano poi di aspirare il tutto. Come? Vendono degli aspiratori dotati di cannuccia.

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Un’estremità va nella narice, l’altra nella vostra bocca.
Inspirando energicamente (voi, io ci ho provato due volte e quasi mi parte l’embolo!) in teoria liberate il nasino ai bambini. Il mio ped invece dice: lavaggi nasali ogni ora. Meno traumatizzanti dell’aspirazione. E infatti Lavinia ha passato l’inverno bombardata di soluzione salina, ma almeno non traumatizzata.

La soluzione salina poi si può usare anche in caso di congiuntivite. Virale non batterica. La congiuntivite virale di norma produce un’emissione di sostanze acquose dall’occhio mentre la congiuntivite batterica, al contrario, di solito produce una sorta di muco giallastro o verdastro, e di consistenza più spessa. In caso di arrossamento la soluzione salina pulirà gli occhietti dei cuccioli senza far loro danni.

Se invece la congiuntivite è batterica il medico può prescrivere una terapia con un collirio antibiotico: l’infezione guarirà entro alcuni giorni. A noi il ped aveva dato TOBRAL.

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Una goccia per occhio due volte al giorno per tre giorni.
Stabilire però se si tratta di virale o batterica non è semplice. Il consulto del ped è necessario.
Ricordate poi che la congiuntivite è contagiosa. Se vostro figlio ha la congiuntivite, tenetelo a casa finché non inizia la terapia. La maggior parte delle scuole e degli asili richiedono che i bambini attendano almeno 24 ore dall’inizio della terapia prima di ritornare. Stessa regola dovrebbe valere per la spiaggia.

Quest’anno a Lavinia al mare si sono arrossati parecchio gli occhi. Bionda con carnagione molto chiara e occhio verde. Niente di più facile. In farmacia mi hanno dato delle fialette monodose di collirio omeopatico.

Un paio di giorni di cura hanno sistemato gli occhi meravigliosi della mia bambina.

Stessa cosa per quanto riguarda la pelle. Come già raccontato nel post dell’arrivo a Forme siamo finite in ospedale, per paura che avesse contratto la varicella. In realtà erano punture di zanzara miste a sudamina. Cos’è? La sudamina è un’altra rottura di scatole dell’estate. E’ un’irritazione della pelle dovuta al sudore. Si presenta con piccoli puntini arrossati in corrispondenza della zona in cui il sudore ha irritato la pelle e spesso dà prurito. Si può prevenire evitando di coprire troppo il bambino o di tenerlo in luoghi eccessivamente caldi, nonché cercando di tenerlo più asciutto possibile o risciacquando via il sudore in modo che non rimanga a lungo a contatto con la pelle. Ovviamente vale sempre la regola del buon senso: i bambini devono giocare e non gli si può impedire di sudare. Se nonostante gli accorgimenti dovessero presentarsi dei puntini si può alleviare il fastidio ed il rossore facendo al bambino un bagnetto con sola acqua e bicarbonato o amido di riso. Io ho queste bustine.

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Mamme amiche mi hanno consigliato anche la vitamindermina.

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Nel nostro caso estivo per le bollicine di Lavinia il medico dell’ospedale ci aveva dato anche una crema specifica. Polaramin. Meglio evitare i detergenti che, per quanto delicati, possono irritare maggiormente la pelle già irritata dal sudore.

Tornando al raffreddore, per i primi mesi si può associare alla terapia “lavaggi” l’Argento Proteinato 0.2 studiato appositamente per i più piccini. L’Argento Proteinato è un antisettico locale e un antibatterico molto potente. Attenzione che potete usarlo solo nei 15 gg successivi all’apertura. Poi va buttato via. E attenzione che macchia!!!! Dopo l’anno si può usare l’Argotone 0-12, che è un dispositivo medico in gocce che favorisce la fluidificazione e la detersione delle secrezioni nasali migliorando la respirazione. In caso di muco fermo, per liberare il nasino, va fatto l’aerosol, che si può comprare o noleggiare in farmacia. Ma averlo in casa i primi anni sarà sicuramente più comodo, dato che, quando i vostri bambini inizieranno l’asilo, nido o scuola materna che sia, purtroppo si porteranno dietro ( e a casa!) per mesi i primi malanni stagionali….

Altro elemento che non può mancare sono i fermenti lattici, che servono a riequilibrare la flora batterica. In commercio ce ne sono tantissimi. Anche pediatrici. L’unica cosa che mi sento di dirvi è che l’ Enterogermina tanto pubblicizzata, in realtà è quella meno “buona” perché troppo blanda. Io in casa attualmente ho queste bustine, ma ripeto, chiedete al farmacista (o al vostro ped) che vi saprà indirizzare.
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Un’altra cosa fondamentale è la pasta per il cambio. In questo caso non si tratta di una medicina ma di una crema che potete usare al cambio pannolino in caso di arrossamento. In farmacia ne trovate di tutti i tipi, dalla Mustela, alla pasta Fissan al Bephantenol. Ogni ped ha le sue fissazioni. Noile abbiamo più o meno usate tutte. Una volta però abbiamo avuto un problema “più serio” dato che l’arrossamento non era lieve ma era diventata una vera e propria lacerazione. Le mie amiche Settembrine mi hanno dato il rimedio giusto. Pasta Emu.
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Dovrebbero venderla nei negozi specializzati e in farmacia. E’ una bomba. In tre giorni si è risolto tutto l meglio e la lacerazione si è richiusa.

Infine portate sempre con voi un termometro digitale. Io ne ho cambiati tre. Il primo acquisto è stato quello frontale. Appoggiate il termometro alla fronte e in pochi secondi viene mostrata la temperatura corporea del bambino. Così dicono. Mentre pagavo però lo steso farmacista mi ha detto: dato che sono meno precisi, consiglio di fare la prova tre volte e di fare una media. Ecco, se ve lo dicono, o se volete comprate questo tipo di termometro, pensateci. Pensatemi. È scappate. 20 euro buttati. Come si fa a fare una media se in tre volte escono temperature che variano dai 37,5 ai 39? Quale sarà quella reale?
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Stessa bidonata il secondo termometro che abbiamo comprato per 38 euro. Quello auricolare. L’avevo visto in ospedale, in un secondo misuravano la temperatura a Lavinia. Mi sono detta che non c’era niente di più comodo. Ora mi direi niente di più stupido. Fa lo stesso scherzo di quello da tempia. Sballa “di poco”…e se me la provo su me stessa, secondo lui ho sempre 38,5. Il farmacista (un altro) per cercare di convincermi che ero io incapace (alle mie proteste post vendita) mi ha detto che per provare la febbre nel modo giusto, va tirata verso l’alto l’estremità superiore dell’orecchio e poi inserito il termometro. Tornata a casa, mi sentivo più fessa di prima. Per non averlo mandato a quel paese…
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Alla fine ho deciso di usare il caro vecchio termometro digitale. Semplicemente. Ci metterà un minuto in più, ma almeno la temperatura é quella. E non ci si sbaglia. E costa pochi euro.

Ecco queste le cose che, secondo me, non possono mancare. Tutto il resto può aspettare una visita dal medico o un giretto in farmacia. MA se avete già queste cose sotto mano, siete un passo avanti. E ovviamente non vi serviranno!!! Infine specifico se ce ne fosse bisogno che i miei consigli si riferiscono principalmente a cure per neonati, perché più i bambini crescono più hanno a disposizione altri rimedi…ma Lavinia non ha nemmeno due anni, quindi non posso che adeguarmi.

E BUON MARE A TUTTE!

Sere-mamma-dal-primo-sguardo

6 commenti su “La boîte à pharmacie

  1. Grande Sere! Esaustiva come sempre! 😉
    Sai come faccio per mantenere sterile la fisiologica? Tolgo solo il cerchietto di alluminio centrale dal tappo, lasciando intatto quello in gomma e ci infilo l’ago della siringa che rimarrà li fisso e all’occorrenza aspiro direttamente dall’ago 😉

  2. I lavaggi nasali sono una trovata commerciale dei pediatri – dicono i migliori otorini pediatrici di milano. L’unica soluzione è aspirare il muco con nahrinel e mettere 2 goccine di argotone. Il lavaggio nasale a lungo andare provoca un vero e proprio tappo di muco stagno e infetto che risale lungo l’orecchio e provoca otite media acuta e perforazione del timpano 🙁

    1. Davvero? Non lo sapevo. A me i ped hanno sempre detto di fare lavaggi e onestamente piuttosto che dare medicine, ho trovato utile il consiglio…

  3. Grazie Sere… devo dire che bene o male mi ritrovo con la tua lista… aggiungerei il “bactroban” (mi sembra si scriva cosi) per eventuali “infezioncine” cutannee ed il “canesten” per irritazioni funginee che compaiono per sfasamento della flora intestinale .. nel senso mi è capitato di fare terapia antibiotica alla mia cucciola e oltre i “power” fermenti , ho dovuto usare del “canesten”… poi anch’io come la Antonella su di sopra, adotto la stessa tecnica x la fisiologica..però ora ho il dubbio: in aereo questo kit “da super infermiera” lo passeranno??? si potrà mettere tutto in stiva,che dici?
    …cmq grazie come sempre di scrivere cos’ semplice, diretto , curioso e divertente…
    ti si legge volentieri,non annoi mai!
    ^_^
    chiara

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